Carissima Tanaquilla, ti ringrazio per la domanda sul Bosco particolare. Era da tanto che avrei voluto parlare di questa bella sensazione provata, ma non avevo mai trovato l’occasione per farlo ed era rimasta dentro di me da anni.
Tempo fa, forse tanto tempo fa, dopo un nostro convegno in agriturismo nei pressi di Spoleto, restai per alcuni giorni successivi a visitare quei luoghi, già di per sé particolari. Arrivai a Monteluco, e dopo aver visitato la grande chiesa con annesso convento francescano, vidi che c’era un ingresso ad un Bosco con una lapide, con su scritto “Lex spolentina” . Seppi che era una Legge romana, direi molto piu’ che attuale, perché riferita al rispetto del Bosco: HONCE LOUCUM – NEQU(I)S VIOLATOD – NEQUE EXVEHITO NEQUE – EXFERTO QUOD LOUCI – SIET NEQUE CEDITO – NESEI QUO DIE RES DE/INA – ANUA FIET EOD DIE – QUOD REI DINAI CAUSA – FIAT SINE DOLO CEDIRE – LICETOD SEIQUIS – VIOLASID IOVE BOVID – PIACLUM DATOD – SEIQUIS SCIES – VIOLASIT DOLO MALO – IOVEI BOVID PIACLUM- DATOD ET A(SSES) CCC – MULTAI SUNTOD – EIUS PIACLI – MOLTAIQUE DICATOR – EXACTIO ESTOD”.
(Questo bosco sacro nessuno profani, né alcuno asporti su carro o a braccia ciò che al bosco sacro appartenga, ne lo tagli, se non nel giorno in cui sarà fatto il sacrificio annuo; in quel giorno sia lecito tagliarlo senza commettere azione illegale in quanto lo si faccia per il sacrificio. Se qualcuno [contro queste disposizioni] lo profanerà, faccia espiazione offrendo un bue a Giove; se lo farà consapevole di commettere azione illegale, faccia espiazione offrendo un bue a Giove ed inoltre paghi 300 assi di multa. Il compito di far rispettare l’obbligo tanto dell’espiazione quanto della multa sia svolto dal dicator).
Era un Bosco sacro, dedicato a Giove. Vi entrai. Non sono “impressionabile e cerco di stare sempre con i piedi per terra”, ma la sensazione all’ingresso fu fortissima. Entrai praticamente in un’altra dimensione, senza tempo. Io non ero piu’ nel momento della mia attualità. Un’energia grande, forte ed una meraviglia generale, come se fossi tornata indietro in un tempo indefinibile, e mi feci avvolgere senza resistenza. Cominciai a camminare e, dal sole accecante di fuori, mi ritrovai in un buio forestale , con castagni, querce, faggi e sentivo un piacevole odore di mele selvatiche. Camminavo , piano piano, come se ogni passo fosse un filosofico pensare ed avesse un ringraziamento di vita, respiravo vita leggera. Mi ritrovai proprio in cima alla collina e lì c’era una piccolissima grotta. Poteva entrare solo una persona perché era piccolissima. Ma, fortunatamente ero sola e senza alcun visitatore. C’era una pietra lunga tipo letto, la scritta diceva che aveva dormito in ritiro S.Francesco da Paola (o altro meno conveniente da riportare); mi affacciai di fronte alla stessa grotta e c’era un panorama da mozzafiato, un paradiso di mezza Italia senza commenti per la bellezza.
In effetti di fronte a tanta bellezza del mondo, non si puo’ che essere rispettosi e grati di farne parte.
Pochi minuti di assorbimento dentro di me che rimasero per sempre
All’uscita , scendendo, man mano, ritornavo alla vita attuale con un segreto pattuito con quella Natura
Seppi dopo anche che Monteluco divenne sede di monaci anacoreti, tra cui Giuliano. Ed anche Michelangelo aveva visitato quel Bosco sacro.
Buona settimana a tutti