Ciao Mandragola!Incuriosita dalla tua domanda sulle cellette esagonali delle api, sono andata a sbirciare sul web, ricordandomi che tanto tempo fa,in occasione della lettura delle “Georgiche” di Virgilio, mi era capitato di leggere qualcosa a riguardo. La forma esagonale è l’unica che riesca a riempire completamente lo spazio tra una celletta ed un’altra. In realtà, le api le costruiscono tonde, ma poi la cera si adegua a prendere quella forma perché, appunto, le cellette sono tante e devono stare strette le une alle altre. Se fossero isolate, le cellette potrebbero essere rotonde, perché il cerchio occupa una superficie più ampia rispetto all’esagono. Ma l’isolamento non è contemplato in un favo, quindi si cerca di sfruttare più spazio possibile,utilizzando la minor quantità di cera. Come dire, il massimo risultato, col minimo sforzo!
Poi, da un punto di vista meccanico, è la forma più solida, perché non rischia di crollare, facendo collassare tutte le cellette.Qualcuno ha fatto notare che i lati dell’esagono sono 6, e nella tavola periodica, corrisponde al numero atomico del carbonio, chiamato ” la scintilla della natura”, ovvero la molecola che, per sua stessa composizione, si pensa abbia avuto un primo ruolo nella creazione della vita sulla terra. Ma…questo potrebbe essere una fantasia..!