Cara Tanaquilla: cosa è la libertà? Abbiamo vissuto la limitazione della libertà a causa del Covid per tantissimi mesi. Poi sono arrivati i vaccini. Comprendo benissimo che vaccinarsi non è sicuro al 100% perché gli effetti a lungo termine sono ignoti. Molti si sono affidati ai vaccini e altri legittimamente no. Adesso abbiamo circa il 60% della popolazione vaccinata. Questo significa che il 40% che legittimamente ha scelto di non vaccinarsi è più esposto alle forme più gravi del Covid. Chi è vaccinato è maggiormente protetto (non ha uno scudo totale tuttavia). A questo punto il 60% dei vaccinati può legittimamente pretendere che il 40% dei non vaccinati non frequenti liberamente i luoghi di aggregazione pubblica specie al chiuso (senza almeno un tampone negativo). Il motivo è che il 40% di circa 50 milioni di concittadini corrisponde a un numero di persone elevatissimo tale da poter nuovamente congestionare ospedali e terapie intensive privando della libertà di cura tante persone affette da patologie diverse dal Covid ma egualmente o ancora più gravi. Siamo tutti liberi di esprimere le nostre opinioni ma quando scegliamo legittimamente di perseguire una decisione allora ovviamente dobbiamo prepararci a farci carico delle conseguenze. Dal mio punto di vista è preferibile limitare la libertà dei non vaccinati al fine di garantire la libertà di cura ai pazienti oncologici e altri tipi di ammalati che necessitano di interventi chirurgici e altre cure che sono state differite all’infinito a causa della congestione degli ospedali causata proprio dal Covid. Soggettivamente siamo tutti liberi ma come comunità la libertà dell’individuo viene normata e limitata al fine di non prevaricare le libertà altrui. Speriamo questo incubo finisca presto. Ti abbraccio. Alef