Un altro elemento che secondo me vale la pena investigare riguarda la musica immaginata che può essere di gran lunga più sublime di quella suonata. Il compositore, infatti, sente la musica in sé e poi la traspone sulla partitura e sullo strumento. Tuttavia la trasposizione a mezzo di onde meccaniche di pressione che ascoltiamo può essere molto più povera di quella sublime e pura che ha ispirato la composizione stessa. Chi ha avuto esperienze anche dilettantistiche da musicista avrà sicuramente udito in sé la musica nascere e poi avrà provato a suonarla in modo da approssimare nel migliore dei modi la musica udita in sé. Forse quindi lo strumento musicale per eccellenza è la nostra Mente.