Segnalerei il link a un’intervista del 14 aprile:
Barbara Gallavotti ci spiega perché il covid è diverso tra bambini e adulti (la7.it)
Una scorsa gentile che, dalle alterazioni cellulari virus-indotte e dai rilievi patogenetici che fanno sperare in nuovi farmaci, mostra le inaspettate complicanze post Covid in bambini e adulti anche giovani, con ricadute su infanti e adolescenti per decesso del genitore; si sofferma sulle modalità del dilagare e del recepire le notizie spurie nella popolazione, oggi come già nella peste del 1300, sulla mansione, tutta femminile, di raccolta delle erbe medicali per gli speziali di allora e osserva come all’ecatombe abbia fatto seguito l’impulso di rinascita che sfocerà nel Rinascimento italiano. Su un’annotazione non concorderei: arte, simbolismo e rituali funebri di accompagnamento del defunto, secondo la Gallavotti, sono esclusivi dell’essere umano. In molti documentari traspaiono non solo sensazioni di dolore negli animali, ma anche atteggiamenti di cordoglio e lamento funebre, come nei ‘funerali degli elefanti’. E l’arte? non sono manifestazioni artistiche i preparativi per l’accoppiamento, le danze e i richiami d’amore? Non è uno spettacolo teatrale la scenografia e coreografia della Paradisea postata da Mandragola in La Natura, la Madre, la Miriam – Schola Philosophica Hermetica Classica Italica <sup>®</sup> (kremmerz.it)? Non sono opere architettoniche i nidi, le dighe, le tane? E se neghiamo l’uso del simbolo nell’animale, in realtà dovremmo ammettere di non sapere. Penso che non possiamo negare né affermare, finché non abbiamo acquisito la capacità di vedere.