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tanaquilla9
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A pag 82 de I Dialoghi sull’Ermetismo, in Biblioteca, il M. Kremmerz scrive “Si gabellano come definitivi i primi risultati di una tappa investigativa sull’origine delle razze che hanno in tempi preistorici invasa l’Europa. Ariani, proavi lontanissimi di una razza bianca di occidente. Nome vero di un popolo o di gruppi vari di popoli? La risposta la daranno gli studi storici di posdomani. Noi ne sappiamo poco. Le investigazioni non sono fatte che per via filologica: sono i linguisti, gli etimologi che suppongono (badate, suppongono) un gruppo indo-ariano o ariano-iranico, e le razze che ne discenderebbero sono di una immensità sbalorditiva per numero ed estensione. I Greci, i Latini, i Germani, i Persiani, i Celti, gli Slavi, i Lituani, i Lettoni, gli Albanesi verrebbero tutti di là. A questi filologi si oppongono gli antropologi che, nella formazione dei crani fossili, trovano elementi che smentiscono questa ipotesi”.
Questa teoria è diventata un dogma: anche i popoli Italici dovrebbero provenire dalla calata nelle nostre terre dei presunti Indoeuropei.
Tuttavia ci sono state e ci sono voci discordanti, a partire da quella del Kremmerz.
Tra queste una, attuale, è del prof. Mario Alinei dell’Università di Utrecht.
Lui ritiene, in base agli studi preistorici sull’Italia (es. Graeme Barker) che vi sia una perfetta continuazione fra ere preistoriche con passaggi lineari di culture. La visione tradizionale per cui il calcolitico italiano (3000-2300) sarebbe caratterizzato dall’invasione dei pastori-guerrieri (di solito fatti provenire dall’Egeo), che dovrebbero corrispondere ai Proto-Italici, è solo immaginaria. Le evidenze dimostrano senza dubbio che non si può osservare un nuovo elemento etnico nel III millennio a.C. e che la cultura di questo periodo discende direttamente dal Neolitico italiano.
“Per qualunque altra scienza, affermazioni di questo genere da parte di autorevoli specialisti segnerebbero la fine di una teoria IE invasionista … Perché questo non avvenga per l’indoeuropeistica, sfugge alla comprensione”.
“La cultura di fine III millennio in Italia emerge come Protoappenninco, nel II millennio come Appenninico e Subappenninico, e nel I come civiltà italica, le cui basi si formano nel Calcolitico, preparate alle culture neolitiche di lingua italide”.
Così, anche se la nostra terra è stata visitata a tanti, non dobbiamo loro la nostra cultura e la nostra identità.

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