La legge del Do ut Des, quindi il ” ti do affinché tu dia”, mi ha sempre riportato alla mente il concetto di ” moto”, di qualcosa cioè che non resta fisso, non si ferma mai, ma gira, gira come una ruota, quindi più affine proprio al ritmo naturale delle cose.Va da sé che nella concatenazione degli eventi, può essere trasmesso solo qualcosa di più grande,che vada al di la delle singole persone, protagoniste in quel frangente del passaggio: il contenuto di ciò che viene trasmesso, non appartiene al singolo, ma a tutti. A tutti coloro che ne avranno bisogno. Com’è bello e vero questo meccanismo! E com’è difficile per chi è in cammino, viverlo a pieno, capirne la portata!