Scusate la lunghezza del post.
Nei social coesistono due fenomeni: 1) sono tipicamente gestiti da attori che perseguono la massimizzazione del profitto; 2) consentono a chiunque di manifestare le proprie idee giuste o sbagliate che esse siano.
Da qui discendono i due problemi che conosciamo benissimo:
– esiste il pericolo che vengano promosse le sole idee che massimizzano il profitto
– esiste il pericolo che vengano propalate idee in grado di mettere a rischio l’incolumità degli esseri umani (e non solo).
Chiaramente se i social fossero utilizzati in modo proprio i problemi di cui parliamo cesserebbero di esistere istantaneamente: a nessuno può nuocere per esempio l’ascolto di un brano della Pausini su YouTube. Invece, in molti usano i social come fonte di informazioni “alternative” che ci vengono nascoste da complotti internazionali orditi alle nostre spalle dai potenti che vogliono assoggettare le nostre volontà alle onde del 6G. Questo perché, secondo alcuni, gli scienziati, gli economisti, i medici ecc… sono tutti dei burattini nelle mani di un manipolo di potenti… e quindi non possono esprimere le proprie idee liberamente.
Ovviamente, noi dovremmo ascoltare tutti e non credere a nessuno. (come qualche caro Fratello ha ricordato) ma dal mio umile punto di vista la durata di una incarnazione è breve, molto breve, troppo breve per farsi inquinare il cervello da chiunque voglia dire la sua senza avere un briciolo di competenze sulla materia che intende trattare.
Personalmente uso molto i social per ascoltare e condividere musica e postare quale post magari divertente ma cerco il più possibile di evitare di affrontare temi seri perché per affrontare temi seri è necessario prima studiare, poi meditare, poi discutere serenamente ed infine trarre delle conclusioni (che in ogni caso andrebbero affinate nel tempo). Tutte queste attività non sono compatibili con i ritmi e l’utenza dei social e ogni volta che per errore tocco un tema serio me ne pento amaramente.
La censura è uno strumento che talvolta si rende necessario per evitare il propagarsi di idee che possono indurre comportamenti pericolosi per la propria e l’altrui incolumità: si pensi ad esempio all’istigazione all’omicidio/suicidio e all’istigazione alla sospensione di cure salvavita approvate dalla comunità scientifica e messe in discussione dai ciarlatani (leggasi la cura del cancro con impacchi di salvia e ricotta, me la sono inventata ma sono sicuro che se cerco su qualche social la trovo).
Il Maestro Kremmerz nell’Avviamento scrive di non credere alle cose impossibili: ancora una volta il Maestro ha anticipato i tempi con un’affermazione la cui importanza oggi diventa sempre più manifesta nella nostra società dell’informazione nella quale chiunque può usare i social come megafono per idee bizzarre, strampalate e pericolose.
Vi abbraccio tanto
Alef