La sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca da parte di EMA e di AIFA è un fatto dovuto, assolutamente non determinato dalla necessità di una verifica delle condizioni di sicurezza, ma d’allarme artatamente creato nella popolazione da ‘grida’ sulla stampa generalista.
Io non ho le competenze per indagare le motivazioni degli annunci lanciati sui media.
Però mi chiedo: se al 28/02 l’Ente inglese per il farmaco MHRA segnalava 227 decessi dopo aver somministrato Pfizer e 275 dopo aver somministrato AstraZeneca, come è possibile che il Regno Unito non abbia fermato la campagna vaccinale? Anzi, che l’abbia intensificata, arrivando a oggi a oltre 23 milioni di dosi? In UK dove, al 28 febbraio 2021, risultando effettuate 10,7 milioni di dosi di vaccino Pfizer e 9,8 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca, è deceduto lo 0,0021% delle persone dopo esser state vaccinate con Pfizer e lo 0,0028% delle persone vaccinate con AstraZeneca.
Sarà forse perché nella società normalmente le persone muoiono per le ragioni più disparate? Sarà perché a chi abbia in corso una patologia ancora non manifesta, accadrà che la stessa si presenti secondo il decorso naturale delle cose?
E in Israele? Dove hanno vaccinato più del 50% della popolazione, e quella anziana, quindi più a rischio di morire per qualsiasi causa, non è ovvio che più del 50% delle persone che stanno morendo abbia ricevuto il vaccino negli ultimi 3 mesi? E, in effetti, è ciò che accade in Israele. Dove accade che il tasso stimato di contagi da coronavirus continui a diminuire, che lo scorso fine settimana siano stati ammessi spettatori vaccinati negli stadi delle partite di calcio; dove dalla prossima settimana potranno entrare in piscine, palestre, ristoranti, hotel e altri siti anche i bambini e le persone non vaccinate, purché all’ingresso si sottopongano a un tampone rapido; dove torneranno in aula altre decine di migliaia di scolari e studenti, oltre a quelli che vi sono già tornati con il recente allentamento delle misure anti-contagio. E dove, al momento, non sono previste ulteriori restrizioni in occasione della Pasqua ebraica, che inizia il 27 marzo, né del Ramadan, che inizia il 13 aprile.