Il primo giorno del nuovo anno, vuole un pensiero incentrato sul grande dilemma del fattore tempo, che scorre inesorabile. Alla fine del Primo Dialogo, il Maestro Kremmerz così lo descrive: “verrà il momento in cui vi parlerò del tempo, di questo grande e immutato mostro che in sé contiene i tre elementi del possibile: l’oblio degli atti compiuti, l’attimo dell’amore che crea e si dilegua, il lampo tempestoso dell’incerto avvenire”. E’ questo il momento dell’anno che il mito dedica al Giano a doppia fronte, che con una guarda alle cose trascorse, e con l’altra alle cose a venire, senza mai trascurare un dato di fatto, che le prime sono il seme dalle quali si diramano le seconde, sicchè il presente rappresenta l’anello di congiunzione tra passato e futuro, l’eterno presente il mitico obiettivo (consapevolezza o coscienza universale acquisita, spero di non divagare). Prosegue ancora il Maestro in fondo al Primo Dialogo: “Il tempo è una divinità saturniana; vi si agita dentro lo stesso Saturno. A mezzanotte, la falce dell’inesorabile e famelico Dio si solleva e cade sulle cose compiute che non hanno più ritorno. L’onnipotenza di qualunque Nume non può distruggere né cancellare le cose che sono passate realmente nella vita. L’uomo può dimenticarle, ma nessun Dio distruttore può fare che non siano esistite”. Più avanti nei Dialoghi, ripresi nel Volume 3° della Scienza dei Magi, pagina 81 ultime righe, sta scritto: ”Giuliano. – Eppure Saturno è padre di tutte le divinità, e le falcia con inesorabile coraggio quando, vecchie, non sono più buone a nulla, neanche a farci ridere. Saturno è il Tempo, qualche cosa o qualche animale che nacque camminando, che continua a camminare, che non si arresterà mai. Per lui la morte non esiste”. E con questa prospettiva, auguro un buon 2021 a tutto il Blog ed un grazie di cuore, come sempre, alla Direzione del Sito.
Un caro saluto a tutti.