Buongiorno! In questo spazio, dove la Direzione ci disse di sentirci liberi, ancor piu’ liberi, stamattina vorrei raccontarvi una surreale situazione che ricorrente si presenta al mattino
Il mio risveglio inizia con la chiamata alle armi: l’odore del caffè! La mia giornata non inizia senza il caffè, cosi mi siedo in cucina e sorseggiando mentre il mio pensiero comincia a vagare.
In questo periodo si dice che si pensa un po’ di più, causa o grazie a tempi più lenti. Ed io mi sono ritrovata per più volte in questo rapimento fantasioso
Sono alla Reggia, seduta al tavolo, col caffè bollente…Entra, lemme lemme, il primo fratello, col suo passo felpato e il sorriso trattenuto, ma dentro un gran monello, segue una ragazza sorridente e simpatica, forse una sua parente, si siedono insieme, accento partenopeo. Arriva una coppia affiatata a seguito di un cane, raspa sul pavimento ma non fa rumore, non c’è parquet. Una signora alta, bella, fulva, da un saluto per tutti e “un c’è che dire al mattino siete tutti co la testa su la tazza”, forse toscana, forse lucchese; segue una coppia di sorelle, si siedono al mio tavolo; mi è solito sfotticchiarle con uno “ scusate”, per via di una loro innegabile origine barese, poi tradita per l’Emilia e la piu’ grande che mi blocca con un “ma tu lo sai che io ti amo?”. E si, lo so perché qui questo sentimento, non abusato ma purificato, gira e come se gira! Tant’ è che mentre gira, ecca là, bionda, libera, disinibita, ondeggiante, cane a seguito, ci sentiamo pronti al prosieguo, se non fosse che i prodotti da forno sono ancora disponibili..e ..andirivieni di piattini con ciambellone, frutti di bosco, cereali, aranciata, continuano a camminare per i tavoli.
Nel frattempo la sala è piena. Arriva al mio tavolo una signora, comincia a spostare tazze e bicchieri vuoti perché le piace far colazione e conversare con il banchetto in ordine e la toscanità giunge ancora alle mie orecchie; scendono due sorelle che avevano fatto già colazione alle 6,30 ma s’informano se l’inizio è alle 9, arriva ancora una signora bionda, un saluto aperto ,come sono i partenopei, un saluto da ferma che gira per tutti i tavoli e da tutti riparte; ancora una coppia, da tempo, tanto tempo conosciuta, da quando lei incinta aspettava quel giovanottone stile barocco, giungono in tanti ora, non si possono osservare perché sono tanti ed infine per ultimo arriva un signore calvo, camicia e scarpe originali, zainetto sulla spalla.
Mi guardo intorno ancora, ma… una mano sulla spalla mi dice…”allora sta spesa stamattina quando la facciamo?. Ecco mi ha svegliata, sono in cucina, la mia cucina…uffà!…era bello pensare…lo rifarò domani. Ora c è la lista della spesa, perché le uscite di rifornimento le facciamo una volta alla settimana, non ce lo chiede nessuno, ma ce lo imponiamo noi…meno di esce e meglio è.
Per ora…
Un abbraccio per tutti. Scusate questo volo da ferma