Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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Angelo
Partecipante
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Vi è un aspetto, più volte ribadito, che è ovviamente sotto gli occhi di tutti.
Eravamo tutti ben consapevoli che la riduzione dei contagi dopo l’ondata di inizio anno, era semplicemnte dovuta al fatto che durante il lockdown le persone, smettendo di circolare avevano confinato il virus, evitando così la trasmissione del contagio.
L’apertura estiva, rispettosa delle “libertà” individuali, ha riacceso i focolai, essendo gli asintomatici i diffusori più efficaci e silenti.
Come si poteva pensare che la ripresa dell’epidemia non sarebbe ripartita con numeri esponenziali non appena tutto fosse ripreso come prima?
La dura realtà è che la difesa della salute si scontra con la necessità economica di riprendere tutte le attività.
Il DCPM delle ultime ore ne è la prova: si ha paura di prendere decisioni che compromettano, nuovamente, la situazione economica, e così lo stato, devolve ad altri sub poteri (province, regioni, comuni, sindaci) la scelta di inasprire misure quelle misure adottate, che però risultano tutto inutili al fine del contenimento dell’epidemia (se non per dare l’idea che delle decisioni sono state comunque assunte).
Sul piatto della bilancia si pongono due pesi: economia e salute. Credo che il piatto penda da parte dell’economia, a scapito del resto.
Da un punto di vista personale, non posso non essere d’accordo sull’utilizzo della mascherina, secondo me fondamentale per il contenimento della trasmissione del virus, ma vedo ancora persone che non la portano o la portano in maniera del tutto inefficace (abbasata sulla bocca, appesa al braccio, appesa ad un orecchio…).
Manca una visione reale del problema, legata alla confusione che regna nelle notizie. Troppa abitudine a fare parte della corrente comune, e poca capacità di valutazione personale, lontano dagli schemi prefissati.
L’uomo ha la necessità di avere indicazioni precise dall’alto, in quanto manca di una personale capacità di valutazione della realta.
Mi spiace avere una visione così negativa della nostra società, ma anche i nostri giovani sono figli di questo appiattimento mentale, dove la socialità, il rapporto con gli altri, la voglia di scoprire attraverso le proprie esperienze, è stata soppiantata dai social, dai computer e dai telefonini, dove la paura di rapportarsi con gli altri e di mettersi in gioco, è ormai sostituita da una realtà non realtà.
Essere parte di coloro che continuano ad applicare ed a studiare quello che il Maestro ci ha trasmesso, ci rende estranei a questa corrente comune, dandoci gli strumenti per valutare, con oggettività ed esperienza, la realtà che ci circonda.
Non posso che ringraziarVi per tutto questo.
Un abbraccio a tutti i naviganti

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