l’attuale situazione mi spinge a delle riflessioni sulla comunicazione ermetica.
osservo infatti due gruppi di opinioni contrastanti: uno che sembra prevalente e che condivide le informazioni ufficiali del governo trasmesse piu’ o meno fedelmente dai mass media, ed uno che appare minoritario e che potremmo definire eretico, che contesta i dati ufficiali o comunque come vengono interpretati, sia del governo che dai massmedia. potremmo immaginare, perche’ non visibile, un terzo gruppo, piu’ o meno nutrito, che dubita dell’interpretazione ufficiale, ma che per varie ragioni, che per pura semplificazione riassumo con il termine:”quieto vivere”, preferisce non esporsi.
ora penso che gli ermetisti nella storia, vivendo una visione della realta’ avanzata rispetto al contesto in cui vivevano (e se anche la loro visione si differenziava dalla massa solo da un punto di vista gnoseologico scientifico, questo inevitabilmente aveva ricadute sull’intera organizzazione della societa’ e dunque anche sulla vita diretta di chi aveva un visione ‘normale’, portandoli a parteggiare per il potere secolare anziché’ quello spirituale, ad esempio, con conseguenze sulla pace e sulla guerra) spesso se non sempre hanno vissuto ‘dissociati’ dal contesto, occultando il loro pensiero per ragioni di necessita’, e buona parte dell’aggettivo ermetico ha preso, almeno nel senso comune, significato da questa chiusura un po’ obbligatoria, sia per evitare di essere bruciati o linciati, sia perche’ esporre le loro visioni sarebbe stato inutile per la difficolta’ di comunicare qualcosa che e’ piu’ avanti del senso comune, a cui un singolo puo’ pervenire solo attraverso un lavorio interno, non certo per mera ascolto di un messaggio diverso. da qui l’ opportunita’ e la necessita’ di stimolare questo lavorio attraverso messaggi simbolici di personaggi che non si esponevano direttamente (come rosenkreuz che non si sa bene chi sia).. o penso anche all’ opera di un campanella, la citta’ del sole, scritta in carcere, ma immaginata come quella di una societa’ di un altro pianeta, non certo la nostra.
tuttavia non tutti gli ermetisti riconosciuti come tali hanno scelto questa via di comunicazione ‘ermetica’, forse per ragioni caratteriali, e penso ad un giordano bruno che si diceva non fosse certo una persona facilissima, forse per ragioni storiche, cogliendo nel contesto socio temporale l’ opportunita’ di ri-velare cose prima neanche nominabili, e qui penso a Giuliano Kremmerz. Entrambi hanno pagato la loro scelta di esporsi in modo duro, chi con la vita, chi con polemiche che han portato ad un esilio volontario. sicuramente il tempo e’ stato galantuomo ed ha dato giustizia ad entrambi, ma al momento della loro vita certo non deve essere stato facile, e mi chiedo tra chi assisteva al rogo di Giordano Bruno al campo dei fiori, quanti ammiravano il suo eroico furore che gli faceva sfidare tutto e tutti per le sue idee, e quanti invece gioivano della punizione della sua arroganza intellettuale di volerne sapere piu’ dei dottori della chiesa dell’epoca, e che soprattutto minacciava anche le proprie personali piccole certezze?
chissa’ fra 5 anni o piu’, in una fase sociale spero piu’ calma, come si giudicheranno le polemiche di questi mesi.
un caro saluto a tutti