Rispondi a: Le medicine antiche e tradizionali

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garrulo1
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Leggo ora il bellissimo post di Guglielmo Tell su Santa Ildegarda di Bingen, la “Sibilla del Reno”, che nella sua semplicità, lucidità, spontaneità, aveva contatti con personaggi illustri dell’epoca, da Bernardo di Chiaravalle al Papa, fino al Barbarossa. Credo una vera Terapeuta nel senso classico del termine. Mi colpiscono non poco le sue affermazioni, preconizzanti all’epoca le scoperte della Scienza degli ultimi decenni, circa la strettissima correlazione tra la mente o se vogliamo tra sistema nervoso centrale e intestino. Molti ricercatori hanno definito l’intestino “secondo cervello”. Difatti, proprio l’intestino è la sede del 70% del complesso esercito costituente il sistema immunitario dell’essere umano, il cd. microbiota, cioè l’insieme delle pattuglie costituenti i vari ceppi di batteri caratterizzanti la flora batterica “buona” quando è in equilibrio, concorrono pesantemente a garantire lo stato di salute delle persone. I problemi cominciano quando questo benedetto equilibrio, di cui parla anche a suo tempo la Santa, per le ragioni più diverse comincia ad alterarsi, allora ecco sopraggiungere la predisposizione allo sviluppo di diversi stati di pathos. E qui si torna sempre sulle stesse indicazioni, semplici da trascrivere, difficili da attuare. In primis l’alimentazione, il “siamo quel che mangiamo” e tutte le enormi attenzioni che da Ippocrate in poi, quindi da oltre 2.500 anni di consigli medici, secondo i quali l’alimentazione è sicuramente la prima medicina per l’essere, specialmente a livello preventivo generale. Poi l’equilibrio emotivo, facile a dirsi ma una volta più complicato da attuarsi, i tempi moderni, come oltre cento anni fa già Charlie Chaplin anticipava, ci mettono, nostro malgrado, dentro tutta una serie di “ingranaggi” tutt’altro che salutari, per cui oggi è appurato che lo stress iperattiva la secrezione dell’ormone del cortisolo con tutte le collateralità tipiche dell’iperattivazione. E poi va aggiunto lo stress da inquinamento dell’ambiente, a volte difficile da percepire ma che lavora senza soluzione di continuità. Questa estrema sintesi, mi pare sia la risultante di un progressivo allontanamento dell’essere umano dal contatto e dai Ritmi di Natura, e questo è un fenomeno che mi pare di cominciare ad osservare pesantemente anche in alcune specie animali, sicuramente capiterà di parlarne. Quello che voglio dire in chiusura, è che al netto di quanto citato, personalmente, essendo un soggetto in soldoni direi emotivo, ma un po’ più nel dettaglio incline a risposte ansiogene eccessive al cospetto di determinate situazioni (non tutte per fortuna), ebbene, fin da ragazzo ho realizzato che esisteva una corsia preferenziale tra un’emozione di paura ed un coinvolgimento in qualche modo dell’intestino, passando poi a qualche deficit immunitario, ritengo anche questi in correlazione diretta, per cui è risultato opportuno conoscere meglio il loop per acquisire gli opportuni strumenti di contrasto, anche se la tendenza, l’inclinazione, è rimasta. Altre volte, ho realizzato nell’immediatezza, una diretta correlazione tra emozioni di rabbia e dolore/bruciore all’epigastrio, ma questo è sempre stato un disturbo più lieve e controllabile, sono meno portato a sviluppare stati di collera, e molto di più, come ho detto, per quelli di apprensione.
Questa breve personale trattazione, è partita leggendo le intuizioni di questa Terapeuta dell’età di mezzo, che evidentemente di oscurantismo non si trattava affatto, specialmente quando qualche Sibilla Vera si esprimeva in un qualunque rivolo dello Scibile Umano.
Un caro saluto ed una buona domenica a tutti i naviganti.

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