Rispondi a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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m_rosa
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Credo che tutti noi ambiamo a diventare un tassello nel Progetto di Bene della Miriam Eterna, le parole di ippogrifo in qualche modo rasserenano, mi fanno pensare ai bambini, a cui, per la loro purezza, vengono perdonati gli errori, perché sono bambini, perché i loro sono errori involontari, perché sbagliando si impara, ecc.,ecc..E nonostante ciò c’è sempre dietro (se sono bambini fortunati) l’opera di un adulto che li ama, li sostiene e li aiuta a capire l’errore.
Per quanto riguarda noi adulti, e soprattutto Miriamici (che dell’evoluzione interiore -e non solo- abbiamo fatto il nostro vessillo) non si tratta di essere perdonati (da chi poi?) ma, come diceva tanaqilla, di riconoscere l’errore, e in questo le Gerarchie ci sono sempre, (fin dove possono perché il principio di non prevaricazione vale sempre) e di trasformare noi stessi affinché quell’errore, per noi, non esista più. Insomma, siamo fortunati perché abbiamo la Miriam e i suoi Maestri che con l’esempio ci danno forza e certezza della riuscita del percorso, però il lavoro duro, lo sforzo, il travaglio interiore, quello spetta a noi. È un po’ come un parto a cui tutti possono partecipare, soffri ma poi la ricompensa è così grande che ti dimentichi la fatica!
Buona giornata Sr e Fr

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