Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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Buteo
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Condividendo le perplessità di Kridom, riporto, il più sinteticamente possibile, stralci di commenti di questi ultimi giorni, di colleghi che o vivono o hanno parenti in Israele, dove le scuole sono state chiuse il 12/03 e riaperte il 03/05. Sono scambi di opinioni da un Paese in cui le misure adottate sono state differenti dalle nostre.
“A fine di maggio, Israele conta 2000 casi positivi. È ripartita l’economia, le scuole sono aperte. Al 17 luglio, i casi sono diventati 24.000, senza segno di rallentamento. I casi gravi da 45 sono passati a 204 e i pazienti ventilati raddoppiati in un mese.”
“A sole 2 settimane dalla riapertura delle scuole, sono scoppiati focolai Covid nelle aule; 130 i casi in una sola scuola. Il 3 giugno si contavano 200 casi di malattia e oltre 244 positivi asintomatici fra studenti e personale scolastico. Link epidemiologici su 1400 Israeliani, che si sono infettati a giugno, hanno evidenziato 185 infezioni durante i matrimoni, 128 in ospedali, 113 nei luoghi di lavoro, 108 in ristoranti bar o discoteche, 116 in sinagoghe e 657, vale a dire il 47%, nelle scuole.”
“In alcune scuole sono state presto tolte le mascherine per il caldo, in altre, soprattutto nelle ortodosse, sono state rifiutate. Nelle scuole dei miei figli, dove se n’è mantenuto l’uso, non c’è stato nessun caso. Il mio parere personale è che le mascherine servano; i bambini, fin dalle elementari, sono più ligi degli adulti, a meno che ricevano messaggi contraddittori. La seconda ondata qui in Israele appare peggiore della prima. Si spera che i danni siano contenuti perché l’età media dei contagiati è relativamente bassa”.
Dalla Scozia: “Sui media israeliani leggo in ebraico che, dall’inizio di luglio i casi gravi sono passati da 40 a 260, i decessi saliti a 80 (il totale dei morti della prima ondata era stato di 300). I nuovi casi appaiono più distribuiti nelle varie età e nel 13% sono coinvolti i bambini sotto ai 10 anni. Inoltre, se nella prima ondata si contavano 80 luoghi interessati dal contagio, oggi ne sono riportati 500.”
Per chi fosse interessato a una sintesi di procedure e riscontri in Paesi nei quali si sono riaperte le scuole, riporto qui il link a un resoconto, pubblicato il 6 luglio. (se non si aprisse, fare copia-incolla)
https://globalhealth.washington.edu/sites/default/files/COVID-19%20Schools%20Summary%20%282%29.pdf?mkt_tok=eyJpIjoiTkRreE5XWXlORFF3TXpNeCIsInQiOiJIbVNQTTVySEo0Vzk1cHVBZVVqWnFGVmR1UEJxRGdpd01mTXg4OGw3Mk5nTnpmaUoyMGt2UXIwWVZBOE5GVjIybHA5aStrbzJ3MUxsanoxamZibmlocmpSbXZyVFVoV0VHYU1aTGx0RnpsMXlmOEtXSVJqaDJsZ0RJU1BQcVZjZSJ9&fbclid=IwAR2TRQrd9XnSleUxCrgRE9wHSoNdXqJty6DXEqLFdiEl0V9eiqD037GwS3c
Personalmente, anche se molti colleghi osservano che, pur standosene, ormai dalla metà di maggio, i bambini appiccicati fra loro e senza mascherine, non stia succedendo nulla, a riprova di pericolo scampato, inviterei a considerare che, in Lombardia, il ritrovamento del virus nelle acque reflue di dicembre, testimonia che il virus vi circolasse in modo significativo fin da allora, quando non si sapeva nemmeno della sua esistenza. E che, pur essendo inverno e pur frequentando ambienti chiusi e affollati, soltanto nei successivi mesi di marzo e aprile, abbiamo iniziato ad assistere all’impennata di casi e decessi. È così difficile immaginare che, ottenuto il drastico calo dei contagi con il lockdown, ma non la scomparsa del virus, né la sua attenuazione, né l’immunità di comunità, il ritorno ai comportamenti pre-Covid favorisca il rimbalzo dei casi di malattia, dalle forme lievi a quelle più severe?
Oggi Il Punto del Corriere della Sera riportava l’autocritica di un gruppo di scienziati svedesi, i quali riconoscono che “In Svezia, la strategia (approccio soft, senza chiusure e senza obbligo di mascherine) ha portato alla morte, al dolore e alla sofferenza e per di più non ci sono indicazioni che l’economia svedese abbia avuto risultati migliori rispetto a molti altri Paesi. Al momento, abbiamo dato l’esempio per il resto del mondo su come non affrontare una malattia infettiva mortale.”
https://www.corriere.it/rassegna-stampa/2020/07/21/lasciare-normalita-autocritica-svedese-svolta-europea-l-ultimo-dittatore-d-europa-trono-saudita-passione-miss-arroganza-45444306-cb75-11ea-bf7a-0cc3d0ad4e25.shtml

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