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m_rosa
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“…… una sepoltura è concepita per sempre…ma la parola “sempre” ha un senso molto preciso: è il tempo necessario per dimenticare”
(Leclerc 1999)
 
Questa frase, che ho appena trovato come dedica su una tesi di laurea, mi ha colpito e fatto riflettere, io aggiungerei a “il tempo necessario per dimenticare” , “ciò che non è più vivo”, in questo modo anche il concetto di morte non è più un concetto univoco, uguale per tutto/i. Si, qualcuno ora sta pensando che Ugo Foscolo ci era già arrivato qualche centinaio di anni fa, e che la mia è la scoperta dell’acqua calda. Eppure la frase mi ha fatto subito pensare alla nostra Tradizione che, codificata dai Sacerdoti Egizi più di 6000 anni fa, non è stata mai “dimenticata” e, allora, mi viene da pensare che, a tener vivo/viva qualcosa non è il semplice ricordo che, comunque, in un tempo più o meno lungo è destinato a cadere nell’oblio, ma, come nella nostra Tradizione, ciò che La rende viva è la sua “Pragmatica”, il suo essere praticata, ancora e sempre, per ottenere quei risultati che ognuno, in coscienza, può dire di aver intravisto. Grazie alla Miriam

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