Un benvenuto anche da me, Nicolò. Credo che ciò che emerge da quanto hai riportato è in linea con la Tradizione ermetica. Ogni verità proveniente da una tradizione fissata nella scrittura, cosa necessaria a tramandare nel tempo certe antiche conoscenze, acquista valore per se stessi solo se diventa carne della propria carne, se diviene parte della propria esperienza e della propria interiorità. Quando cioè non è ripetuta pappagallescamente e secondo uno schema imitativo, ma è frutto della propria pratica sperimentale all’interno della Schola, e della Sua organizzazione gerarchica, come ha ben precisato Ippogrifo. Al di fuori di ciò non vi può essere conoscenza reale (quindi che ti trasforma) nel campo iniziatico o ermetico. Né nei passi, peraltro interessanti, da te riportati, mi pare, ci sia un rifiuto dell’Arte come veicolo di trasmissione ermetica.