Rispondi a: La foto del secolo: il buco nero

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holvi49
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A parte l’espressione di gioia del conciatore che andò in pensione ( “ Non sto più nella pelle!”), viene facile pensare che la pelle, il più grande organo del corpo umano, si possa considerare il limite estremo di esso, almeno al livello tangibile dei nostri sensi, cioè “fisicamente” tangibile, poiché sembra, da quanto emerso da numerosi studi, che detto limite scompaia quando si cominciano a considerare tutte le elaborazioni corporee che attraverso la pelle e dalla pelle stessa, si diffondono nell’ambiente esterno. In queste elaborazioni vanno incluse anche quelle di natura elettromagnetica che accompagnano i processi del metabolismo cellulare, essendo l’intero organismo una immensa centrale dove alla più piccola particella, di natura elettrica, in movimento, si accompagna un campo magnetico, come già ricordato in altri post. Allora , tutto il nostro essere profondo che si esprime nelle vicissitudini che ci caratterizzano, è contenuto in questo “fodero di carne”, ed attraverso di esso si relaziona col mondo circostante, emettendo e ricevendo, elaborando, quindi, il cosmo nel quale è immerso e di cui è espressione.
Grazie a tutti i Maestri per la testimonianza di questa Grande Opera.

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