Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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Buteo
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Cara Mandragola11, bel problema la scuola! Gli epidemiologi concordano sull’efficacia del provvedimento di chiusura delle scuole nel contenimento della diffusione del virus, misura assunta tempestivamente pressoché in tutti gli Stati.
Il problema con ragazzi e adolescenti si riassume bene nell’episodio dell’incontro della figlia con l’amica, raccontatoci da Seppiolina74. L’entusiasmo e la freschezza giovanili fanno dimenticare i migliori propositi. Immaginiamo quando a incontrarsi sarà la scolaresca…
In Giappone, ad esempio, dove sembrava che la situazione fosse, come si suol dire, ‘sotto controllo’, alla riapertura delle scuole si è registrata la risalita esponenziale della curva dei contagi. Eppure il popolo nipponico è disciplinato, indossa le mascherine, spontaneamente per rispetto o timore del contagio esce poco e per attitudine mantiene una distanza sociale, evitando contatto fisico interpersonale. Tokyo e ovunque nel mondo sono soprattutto le grandi metropoli, come New York, Madrid, Milano a essere le più colpite. Giocoforza avere il maggior numero di contagi dove maggiore è la densità abitativa.
Al link qui riportato è fotografata la distribuzione della densità della popolazione in Italia.
https://www.scinardo.it/wp-content/uploads/2020/05/95831833_1125219484527140_3246494134696935424_o.jpg
Avremmo dovuto aspettarci che in Italia il virus atterrasse in Lombardia, sulla scia degli intensi traffici commerciali con la Cina e che qui si diffondesse, perché qui sono le aree più industrializzate, più ricche di scambi e di movimento di persone, e che vi finissero ricomprese le Marche, dove negli anni molte industrie lombarde si sono trasferite.
Nel successivo link https://www.tuttitalia.it/regioni/densita/ possiamo vedere che la Lombardia con densità di popolazione di 422 abitanti/km2, conta 10 milioni di abitanti, il doppio rispetto al vicino Veneto, più agricolo. Stessa densità abitativa della Campania, che però, avendo poco più della metà della popolazione lombarda e scarso tessuto industriale, è incorsa in molto minor diffusione del contagio. Ora, a differenza di febbraio, il virus ha girato un po’ ovunque su e giù per l’Italia, probabilmente annidandosi nei nuclei familiari, isolati dal distanziamento sociale imposto dal lockdown, che però si è concluso..
Ritornando alla scuola e in particolare agli esami di maturità, ritengo anch’io fosse meglio evitarli ‘in presenza’, non solo per il fatto di ritrovarsi in aula, ma per il raggruppamento di ragazzi che inevitabilmente si creerà. Comunque proprio perché nella fase d’incubazione della virosi il soggetto è altamente infettante, ma, essendo asintomatico, non sa di esserlo e può non tenere le dovute precauzioni, ritengo sia opportuna la misurazione della temperatura all’ingresso, ovviamente anche per i docenti, lavaggio o disinfezione delle mani, evitabili i guanti, e che in aula si mantengano mascherine, distanze, seduta sfalsata se ci si fronteggia e finestre aperte. Il maggior rischio di contagio si avrebbe se uno dei commissari d’esame fosse infetto, perché la sua permanenza continua nella stanza potrebbe creare una carica virale infettante. E personalmente, superfluo che lo ricordi io, gli strumenti di prevenzione trasmessi dalla Schola.

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