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garrulo1
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Cara Buteo, tento di rispondere al tuo post, magari con degli esempi. Innanzitutto, soffro anch’io dello stesso “disturbo” mentre viaggio in auto, ce la debbo mettere tutta per guardare la strada e non volativi vari a latere, e quando proprio scorgo qualcosa di interessante, ho preso l’abitudine di fermarmi se vi sono idonei spazi, e poi osservare il tutto senza pericolo alcuno. Le battaglie tra cornacchie e poiane è innata, solo che ora è molto più facile assistere in quanto sia le cornacchie che le poiane sono molto aumentate di numero, e per entrambe le specie si sono ridotti gli spazi territoriali ed ecco i conflitti. Siccome la poiana sta sopra nella catena alimentare, la cornacchia la percepisce come un pericolo quando gravita nel proprio territorio, in primis per uova o piccoli, due ricche fonti di proteine per carnivori quali sono i rapaci sia diurni sia notturni, tra l’altro fonti di cibo ovviamente quando sono delle altre specie anche per i corvidi che, da buoni onnivori, non disdegnano “sia la carne che le verdure”. Siccome le cornacchie sono presenti in vastissime aree territoriali, dovunque la poiana si sposti, idealmente entrerebbe in casa d’altri secondo il corvide di turno. Da qui le innumerevoli battaglie quotidiane, con la caratteristica che il corvide, animale di gruppo, attacca in branco o comunque almeno in due, maschio e femmina, mentre il rapace come i tutti i rapaci è single quasi sempre. Nel quasi c’è la chiave di volta: quando però, nella stagione primaverile degli amori, una coppia di poiane (a dominanza femminile, in quanto in tutti i rapaci vi è dimorfismo sessuale accentuato in favore del femminile, con differenza di dimensioni anche del 30% in più in apertura alare e peso rispetto ai maschi) comincia a volteggiare come sovente hai osservato, e dopo i corteggiamenti aerei vari decide un punto in cui nidificare, costruisce una immaginaria (per noi) recinzione, per una determinata estensione territoriale codificata nel patrimonio genetico della specie, e da lì in poi, non si avvicina più nessuno, cornacchie singole, in branco altre poiane e così via, per cui, come al solito, stop alle scaramucce, in ballo c’è l’investimento genetico di entrambi i partner e, un po’ più sotto pelle ma lavora, la proiezione sull’intera specie. Nei corvidi invece, praticamente non vi è dimorfismo sessuale, credo che un sesso non sia subordinato all’altro. Ancora una cosa: la poiana, è l’unico rapace diurno esploso nei numeri negli ultimi decenni, gli altri si sono aumentati ma di poco (da quando le leggi in campo venatorio sono diventate rigide sia nei precetti che nelle sanzioni), questo perché è un rapace non specializzato, poco abile nella caccia e che non disdegna anche carcasse varie e frequentazione di discariche, per cui, credo che conoscendo bene queste caratteristiche, le cornacchie si regolano naturalmente di conseguenza. Difatti, ho notato più volte che in presenza dell’astore, dalle dimensioni praticamente identiche alla poiana tanto al maschile che al femminile, nato invece per cacciare fuori e soprattutto dentro il bosco, la musica è completamente diversa, gli stanno parecchio alla larga, specialmente in area boschiva, e concludo con una scena vista una sola volta, tra l’altro abbastanza vicino a casa, dove in cima ad una quercia un falco pellegrino, a fine di un pasto che dalle penne per come potevo vedere da terra parevano di cornacchia nera, con tutto intorno a debita distanza un esercito di cornacchie nere e grigie intente a manifestare la loro disapprovazione gracchiando all’impazzata, ad un certo punto il falco ha ripreso il volo e si è formato letteralmente un corridoio in cui le cornacchie si sono repentinamente spostate per farlo passare, e poi restando in loco, sottolineo restando in loco, hanno continuato le proteste. Il pellegrino dispone di un “corredo naturale” completamente diverso dalla poiana, e i “sudditi” nella catena alimentare conoscono perfettamente la faccenda.
Un caro saluto ed una buona domenica a tutti.

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