Rispondi a: I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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mara329
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Ho visto il film-documentario di Patricio Guzmàn “Nostalgia della Luce” che mette insieme tre aspetti del passato che convergono nel deserto di Atacama: la ricerca astronomica, la ricerca delle donne cilene dei loro cari dispersi e lì sepolti, la ricerca archeologica. Ve ne parlo perchè porta a fare riflessioni interessanti sulla ricerca delle origini e sul ruolo della memoria. Nel deserto di Atacama in Cile le stelle si osservano bene per la completa assenza di umidità. Vi è il cielo più terso della Terra ed è uno dei luoghi più adatti alla studio del passato. Si può dire che è una porta sul passato. In Cile sono molte le persone interessate all’astronomia. La voce narrante inizia così: “un giorno la scienza si innamorò del cielo cileno. Un gruppo di astronomi scoprì che le stelle si potevano toccare con le mani nel deserto di Atacama. Avvolti nella polvere stellare gli scienziati costruirono il più grande telescopio del mondo” per cercare le origini dell’uomo oltre la luce, e delle galassie, scoprendo che “la materia terrestre è la stessa in ogni angolo del cosmo”. Ma anche gli archeologi vi rinvengono tracce del passato: mummie pre-colombiane e iscrizioni rupestri. “(Nel deserto) né insetti, né animali, né uccelli, eppure è denso di storia. Per 10.000 anni è stato una terra di passaggio, di transito. I fiumi di pietra fungevano da sentieri naturali, le carovane di lama e di uomini andavano fra gli altipiani e il mare”…”I telescopi sono una finestra sul cosmo”… Un astronomo intervistato dice: la luce che ci arriva dalle stelle viene da un passato remotissimo. Ma anche nel nostro quotidiano ogni segnale mette del tempo, anche pochi secondi, per arrivarci. Il presente in effetti non esiste.
Il documentario è motivato dall’importanza che ha la memoria. La memoria delle origini. “La memoria ha una forza gravitazionale che ci attrae in continuazione. Chi ha memoria è in grado di vivere nella fragilità del tempo. Chi non ce l’ha non vive da nessuna parte”.

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