Rispondi a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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tulipano
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Simpaticissimo Guglielmo Tell, mi hai fatto venire in mente un episodio simpatico vissuto tanti anni fa e voglio condividerlo con voi. Vivo in campagna circondata da noccioli, ci sono passeri, tortore, merli, gazze, upupe e pettirossi quelli che sono riuscita a riconoscere. Il protagonista è mio figlio che tempo fa era un tredicenne.Era estate ed eravamo seduti al balcone ,lui faceva i suoi bravi esercizi di chitarra classica e io lo ascoltavo deliziata. Un passerotto si fermò su di un ramo e cominciò a cinguettare. Mio figlio smise di suonare e cominciò a rispondergli con un fischiettio di eguale cadenza. Il passerotto rispondeva. Mio figlio mi guardò negli occhi come per dire: “mamma hai sentito?” Gli risposi con lo sguardo di continuare, per paura che l’emettere una parola potesse farlo volar via, il passerotto cinguettava e mio figlio rispondeva, la cosa durò per alcuni minuti, fino a quando all’ulteriore cinguettio mio figlio rispose:”What?” Il passerotto, disturbato probabilmente dalla parola, o si sarà sentito incompreso, volò via.

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