Ho riletto i post degli ultimi 12 giorni, e mi hanno molto interessato le osservazioni dei fratelli e gli scritti del M.to Kremmerz sul contagio. Interessante domandarsi come mantenersi immuni a influssi e auree mefitiche e come abbia questa facoltà un Maestro. Giustamente si è scritto che solo lui potrebbe dircelo…
Mi è venuto però in mente un evento cui fui partecipe non molti anni fa. Era ancora in vita un vecchio sacerdote. Colto, sornione e istrionico (ricordo quando ragazzini assistevamo in parrocchia alle sue rappresentazioni dialettali), direi un prete di campagna, cui s’iniziò a rivolgersi per un aiuto in varie circostanze: piccoli o grandi mali e malesseri, malocchio, fatture. Si raccontava di capelli o nodi ritrovati nei cuscini dei malcapitati, di diavolerie varie… e nel tempo aveva ricevuto dalla Chiesa Cattolica l’Esorcistato. Troppa la mia curiosità! Così capitò di trovarmi sui campi da sci con il suo parroco e ne approfittai per chiedere di assistere a un esorcismo.
…Era una notte buia e tempestosa… no no, buia e nebbiosa, tant’è che l’esorcizzanda, in cammino da non so quale landa piemontese, tardò non poco. Giunse con due auto di accompagnatori. Entrarono tutti molto compiti, stesero una spessa coperta a terra e vi fecero adagiare in croce una donnina. Iniziò il rito, col vecchio sacerdote a provocare il diavolo… Da qualche tempo avevo iniziato a frequentare una scuola di teatro, in cui stavo sperimentando ruoli che mai avrei immaginato… Tant’è che mi ritrovai a pensare che forse nella parte dell’indemoniato avrei potuto far anche di meglio. A un certo punto si concluse, la donnina si rialzò, tutti erano soddisfatti, due accompagnatori uscirono per rientrare con due cabaret di pasticcini per festeggiare un compleanno. Così gustandomi qualche pasticcino, la mite donnina mi raccontò la sua solitaria vita.. E mi dispiaccio ancora oggi al pensiero di averle lasciato tiepidamente intendere che avrei assistito alle sue successive sedute, mentre mi era ben chiaro che non l’avrei fatto. Perché racconto quest’aneddoto? Perché in occasione dell’incontro antecedente, al sacerdote avevo posto la fatidica domanda: come si può essere sicuri di non farsi possedere dal diavolo? “Basta non crederci” mi rispose… Ahahah volpone (!) pensai, e non dissi.