Il post di Tanaquilla mi riporta a ricordi molto forti. Quando, nel descrivere un viaggio fatto a suo tempo, fa riferimento all’arcipelago delle Azzorre nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, dove si dice, si ravvisino le cime emerse dell’Atlantide scomparsa. Ebbene ogni volta che si cita in qualche modo questo mito, la memoria corre immediatamente ad una serie televisiva, che da bambino guardavo senza perderne un episodio alla TV dei ragazzi, si intitolava: “Atlantide Continente perduto”, rigorosamente in bianco e nero, il colore era di là a venire. Non so ancora adesso perché cotanto interesse a questa serie, in casa mia certi discorsi erano sconosciuti, era la fine degli anni sessanta, l’attenzione era decisamente proiettata su lavoro e “lunario”, ma a sfondo economico. L’argomento molti anni dopo lo ritrovo, con immenso piacere, nella lettura dei Dialoghi sull’Ermetismo del Maestro Kremmerz. Più o meno alla metà del Quarto Dialogo, il Maestro incalzato dalle sempre più pressanti domande del Discepolo, scrive: ”Chi vi dice che il culmine della progressione umana non sia stato raggiunto in epoche lontanissime? E che la tradizione religiosa di un peccato di origine o di una prevaricazione, non sia la tipica accusa a questi lontanissimi progenitori che inabissarono il loro mondo, ignorando la distruttibilità della loro onnipotenza per la incoscienza del loro orgoglio? Le acque dell’Oceano che si chiusero sulle terre della Atlantide sparita, dovrebbero saperne qualche cosa e dircela (mi viene il dubbio: Le cime emerse al largo delle Azzorre come sopra menzionato??? chissà). Gli Egizi e i popoli del Messico e della Columbia, profughi di quel continente scomparso, portavano con loro parte o tutto il corredo scientifico di quella civiltà che noi supponiamo culminante?”. E ancora nell’Ottavo Dialogo :”Io non dico che Ulisse ed Enea siano giunti in battello a motore dal Canadà o da New York. Dico che potrebbe darsi che i viaggiatori o gli invasori siano venuti dall’Occidente, quando un’ipotesi storica e non poetica ci fa anche oggi sospettare che un grande misterioso continente atlantico intermedio tra l’America e l’Europa, sia esistito e scomparso. Di enigmi storici ve ne sono tanti!”. Infine, nella parte terminale del Nono Dialogo :” Io richiamo l’attenzione su questa possibilità; e se il passato dell’umanità non fosse infanzia ma residuo storico di ricche civilizzazioni ignorate?” Gli enigmi sono tanti, il Maestro Kremmerz nei suoi scritti ha aperto “portali” di riflessione su cui ogni tanto, magari alla luce di qualche nuova scoperta sul piano scientifico, vale la pena di tentarne la comprensione fin dove possibile.
Un caro saluto ed una buona serata a tutti.