Sapete, mi sono riletta i post sulle terre della Sibilla. Che ricordi meravigliosi quando si saliva sulla Sibilla tutti insieme col Maestro a guidarci.
Quante esperienze uniche. Vi ricordate della fiaccolata in discesa notturna dalla Sibilla? E le salite a piedi lungo i tornanti pietrosi per arrivare alla vetta della montagna sciamanica, e percorrerne il crinale in fila, uno dopo l’altro? Come un popolo silenzioso d’altri tempi… in una atmosfera materna, sapiente, naturale e cosmica.
Il sole, le stelle, la luna e Venere nel cielo sulle nostre teste. La terra rossa della Sibilla. La concordia e l’unione. Rileggere questi post mi ha fatto bene.
Sono stati anni che non scorderemo. E sento di ringraziare per questa opportunità così speciale.
Ora, visto che siamo tutti in casa e non ci muoviamo per il momento almeno, mi tornano alla memoria altri viaggi.
Si dice che nell’arcipelago delle Azzorre in Atlantico si ravvisino le cime emerse dell’Atlantide scomparsa. Ci sono stata e ricordo che allora non era una meta turistica molto conosciuta, sicché il mio compagno di viaggi ripeteva “ahi ahi ahi turista fai da te”… (era un spot dell’epoca).
Sono isole con alti vulcani che formano laghi, montagne ricoperte da ortensie blu, boschi di sequoie e una vegetazione mista mediterranea e tropicale. Sono termali e crocevia della migrazione delle balene. Se ne guardate le foto sul web vedrete che sono spettacolari.
Vi è una leggenda, quella delle 7 città che narra che le Azzorre sono ciò che resta di un’isola meravigliosa in cui un re e una regina non avevano figli. Una notte una stella scese dal cielo e divenne una donna. Con una voce che era musica la donna disse al re che avrebbe avuto una figlia bellissima come il sole a patto di costruire un palazzo circondato da sette città protette da mura di bronzo invalicabili (età del bronzo?). La figlia sarebbe rimasta all’interno delle mura per 30 anni senza essere vista dai genitori. Ma trascorsi 28 anni il re fu preso dall’impazienza e scaricò con la spada la sua furia contro la muraglia. In quel momento la terra tremò, si alzarono lingue di fuoco e il mare ingoiò la terra. Rimasero solo le 9 isole delle Azzorre e il palazzo della principessa, trasformato nella Laguna delle Sette Città divisa in due: la verde e l’azzurra.