Rispondi a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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Mercurius3
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E’ vero Angelo, anch’io avevo pensato a come sarebbero stati i contati umani del dopo pliriquarantena.
In un primo momento avevo pensato che l’atteggiamento piu’ comune potrebbe essere quello del timore e della cautela, e forse un po’ cosi sarà.
Ma , poi, spontaneamente verrà fuori la normalità, con l’equilibrio e la personalità. Non si puo’ fare a meno di un abbraccio, quello lungo, profondo, senza guardarsi, che con la carezza sulla spalla parla molto piu’ delle parole e fa sentire la sintonia. Ma, nel contempo, anche il toccarsi senza necessità torna ad essere un’abitudine spesso poco gradita, come quella di chi, per darsi attenzione, tende a toccare e ritoccare ( e qui non si puo’ fare a meno del grande Toto’…Guglielmo Tell, sta bono non postare lo sketch!). Insomma questo periodo secondo me sta servendo, a ridare il giusto valore alla Vita, a scendere dagli alberi, dagli abiti, dalle auto, a farci sentire tutti uguali e necessitanti uno dell’altro. Spero che la ripresa, benchè lenta, non faccia perdere la memoria , ma lasci solo il virus disperso e spento definitivamente nel vento del nulla.
Vi abbraccio tutti (con sintonia) e con un occhiolino d’intesa. Ci ritroveremo presto!

Ps. Visto che è pesce d’aprile, stasera spigola al sale, pomodorini e ruta

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