Rispondi a: La Scienza Ermetica nelle Arti

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g_b
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Buon pomeriggio a tutti, naviganti di queste acque limpide di kremmerz.it e di altre più torbide del quotidiano.
A proposito di Venere, la pianta myrtus coniugalis, come ci dice Plinio nel suo Hist.Nat.( cap xv), il nostro Mirto, tesoro della Sardegna, era la pianta associata alla Dea. Ora riguardando la pittura del periodo neoplatonico, mi viene sotto gli occhi il capolavoro di Tiziano ” Allegoria del d’Avalos”, che in realtà non ha nulla a che vedere con questo valoroso generale.
Nel dipinto un signore in armatura accarezza con rispettoso affetto il seno di una giovane, la quale tiene vicino al grembo un Globo di vetro. Con loro, nel dipinto, l’omaggio di tre figure: Cupido alato, una ragazza coronata di mirto devotissima nello sguardo alla giovane donna ed infine una terza figura che solleva in cielo gioiosamente una cesta di Rose! Apparentemente la scena di un omaggio ad un condottiere che parte per la guerra…ma a ben guardarci ( come già sostenne Erwin Panofsky nei suoi studi sul rinascimento), stiamo assistendo alla felice unione di due giovani. E chi sono questi due giovani? e di quale matrimonio ci sta raccontando Tiziano?
Sappiamo molto dagli studi di iconologia ad oggi, che il fascio che porta Cupido al posto delle armi, è un simbolo di unità, che le rose denotano “la piacevolezza quale sempre deve esserci tra gli amici, essendo fra loro continua unione di volontà”.
Per questo vi ho pensato e vi scrivo. Ma invece quella sfera rimane ad oggi il più grande mistero della rappresentazione per immagini.
Pensate che in tanti anni ad oggi rimane il globo, il simbolo con le più variabili nelle “equazioni” iconografiche.
E’ cosi misterioso anche per noi?
Cari saluti a tutti

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