Rispondi a: LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS TRA DATI OGGETTIVI E OPINIONI SOGGETTIVE

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Buteo
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La domanda di M_rosa pone una serie di considerazioni.
La nonna ha avuto un episodio influenzale, probabilmente lieve e, conformemente alle direttive, non le sarà stato praticato il tampone = non conosciamo l’agente (il virus) responsabile.
A oggi non sappiamo se il SARS-CoV2 dia immunità permanente. Sono riportati alcuni casi in cui il tampone è ritornato positivo dopo essersi negativizzato: questo di per sé non ha gran significato. Ipotesi: mi sono ammalato di CoVid19, diagnosticata per sintomi e per riscontro del virus al tampone. Sono guarito e riprendo la vita normale, quindi i contatti con le persone. Il virus circola ancora fra la popolazione, mi sottopongo al tampone per un controllo, che risulta positivo. Ora, se il virus consente lo sviluppo d’immunità permanente, avrò anticorpi in grado di fermare il virus nel naso-faringe, impedendo il manifestarsi della malattia. Viceversa potrò ammalarmi ancora.
Nel caso della nonna, se non conosciamo l’agente eziologico, dobbiamo considerarla suscettibile di sviluppare CoViD. Se avesse invece fatto il tampone con esito positivo, varrebbe il discorso di cui sopra, perché non conosciamo il tipo di risposta immunitaria generata da questo virus.
Il modulo di autocertificazione, e vengo alla domanda di Tanaquilla9, può essere sottoscritto per tutti i suoi punti sia che il tampone sia stato eseguito e sia risultato negativo, sia che non sia stato effettuato. La persona asintomatica non posta in quarantena e non sottoposta al tampone, può circolare secondo i limiti della normativa.
E qui ritorno alla nonna, alla domanda se sia il caso che veda le bimbe: l’isolamento cui siamo ‘invitati’ comporta che ci si frequenti solo nel gruppo familiare convivente, che si esca solo per uno dei 4 motivi elencati sul modulo dell’autocertificazione, fra i quali non è compresa la visita ai parenti. Un solo familiare può portare al parente anziano ciò di cui necessita, mantenendo distanza e mascherina. E’ un sacrificio chiesto a tutti noi per salvaguardare quella parte di popolazione fragile che sono gli anziani e i pazienti con patologie complesse, i quali, qualora si ammalino, nella situazione attuale di emergenza, non sarà più possibile curare.

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