Grazie al considerevole progresso raggiunto in campo biotecnologico e farmacologico, anche pazienti con gravi patologie cronico-degenerative, e con grandi insufficienze d’organo, ottengono un miglioramento della prognosi quoad vitam, cui può non corrispondere una sufficiente prognosi quoad valetudinem.
Per questo e per l’ingente costo delle cure, nel 2013, il Gruppo di Studio Bioetica della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha stilato un documento atto a individuare un limite di appropriatezza delle stesse. È un documento dettagliato in cui si sono concordate linee guida per il team dei medici che ha in cura il paziente, che vede coinvolti nelle decisioni familiari e operatori sanitari, e in cui s’introduce il concetto che i nuovi poteri d’intervento siano utili finché procurino alla persona un giovamento. Viceversa s’invita ad attivare o potenziare le cure palliative, ‘per garantire il controllo della sofferenza, il miglioramento della qualità dell’ultima parte della vita e della morte, il sostegno al lutto per i congiunti’, ‘in un equo equilibrio tra necessità e risorse disponibili’.
Il 06.03.2020 la SIAARTI ha pubblicato il documento: ‘Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili’.
I nostri Maestri ci invitano da sempre a liberarci dai legacci delle nostre sovrastutture, ad osservare la Natura, a sollevare il velo d’ignoranza, cioè di mancanza di conoscenza, ad acquisire consapevolezza della realtà, di chi siamo e di cosa vogliamo, perché i nostri atti possano essere il più possibile equi e giusti, mai prevaricanti, e sempre conformi alle leggi della Natura.
Giro qui il link al documento, in modo che noi Fratelli possiamo leggere le linee guida che i Medici Rianimatori si sono dati nella situazione contingente e che i Colleghi Lombardi stanno vivendo per primi, con consapevolezza e sofferenza. Consapevolezza e sofferenza che diventano palpabili nelle immagini e nelle parole quotidiane dell’Assessore alla Sanità e del Governatore della Lombardia, i quali ringrazio. E mi scuso con le Nostre Gerarchie, per il riferimento alla politica. Io qui intendo ringraziare in Loro l’Uomo che, al pari di antichi condottieri, assume su di sé la responsabilità della guida, delle scelte strategiche, della ricerca indefessa di soluzioni e di risorse, per il bene del suo popolo.
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