Rispondi a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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anima critica
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A proposito di Masaru Emoto e dei suoi esperimenti ci andrei con i piedi di piombo prima di parlare di “scienza”. Masaru Emoto non era in possesso di alcun titolo che ne attestasse competenze scientifiche particolari, se si fa eccezione per una laurea in relazioni internazionali. In teoria questo potrebbe voler dire poco o nulla perché niente esclude che uno possa formarsi approfondite cognizioni scientifiche anche al di fuori dei percorsi accademici istituzionali, ma il problema sta nel fatto che gli esperimenti di Emoto si presentano inaccettabilmente lacunosi proprio sotto il profilo del rigore che la metodologia della scienza impone agli esperimenti condotti in suo nome. Certo, le ipotesi su una possibile memoria dell’acqua sono assai suggestive, ma fino a quando tale proprietà non viene accertata con inappuntabile rigore metodologico ogni ipotesi resta soltanto una suggestione, affascinante finché si vuole, ma sempre suggestione. Non vorrei essere frainteso: non escludo nulla a priori, ma non mi pare un buon approccio tentare di spiegare proprietà insolite, come le virtù terapeutiche dell’acqua, quando accertate, con situazioni tutte da verificare. Non me ne voglia Garrulo per la critica bonaria, ma ho espresso quel che penso.
Una buona notte a tutti.

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