Caro kridom, la frase dal tuo post, dove dici che ti spaventa un essere umano che voti la sua vita a un unico scopo “perché diventa potenzialmente fonte di un’ulteriore forma di assolutismo e di integralismo”, mi ha sbatacchiato un tantino.
Allora ho provato a ragionare e siccome sono un’anima critica e non un’anima solitaria, ho voluto condividere con i frequentatori del forum, te compreso, il mio ragionamento.
Supponiamo che un essere umano abbia nella vita diversi scopi: sarebbe possibile dedicare a tutti lo stesso tempo, le stesse energie, la stessa applicazione? Probabilmente no perché diventerebbe troppo dispersivo, a parte il fatto che difficilmente si riesce a mantenere la stessa concentrazione su più obiettivi contemporaneamente. Allora la soluzione può essere quella di ordinarli secondo una scala di priorità, il cui ordine presumibilmente va a rispecchiare la scala di valori, e cioè i significati e l’importanza, che attribuiamo a quelli.
A questo punto, mi viene da pensare che non è affatto escluso che nel corso dell’esistenza questa scala cambi e magari si riduca a pochi valori essenziali, e di conseguenza si riducano anche gli scopi da perseguire. Al limite, potrebbe accadere che il valore davvero significativo si riduca a uno solo, che potrebbe essere il senso della vita. Ecco allora che dare un senso alla vita, qualunque esso sia, potrebbe diventare lo scopo unico dell’esistenza. E sarebbe questo un male? Significherebbe diventare assolutisti e integralisti?
Francamente non lo so. Anzi, mi resta più di un dubbio.
Intendiamoci bene, il mio è un ragionamento generale e non vuole assolutamente entrare nel merito della questione posta da kridom, per la quale non ho né informazioni sufficienti né competenza.
Buon pomeriggio di domenica!