Rispondi a: Nato il primo germoglio sulla Luna

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Kohan Peter
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Ciò detto, mi sia perdonata l’insistenza per fini almeno di ricerca personale e non dogmatica (rischio che potrebbe incombere non solo religiosamente, ma anche esotericamente), che sia da intendersi – quello della Falena – come un gesto eroico o non piuttosto disperato, oppure che sia da leggere attraverso un approccio puramente alchemico se non – in tal senso – marginale ed incompleto, quindi altresì generico (aggettivo che per indole personale tendo a veder con maggior attenzione e sospetto).

Ci sono falene che creano non pochi disagi e danni in natura e addirittura ve ne sono, dalla proboscide di cui sono dotate (non possedendo, con tutta la metamorfosi che vogliano considerare), quelle cosiddette “vampiro” che succhiano il sangue (anche umano, come la Calyptra), oltre ad essere trasmettitori di malattie, mentre altre sono velenose.

Ora, non volevo entrare in discorsi alchemici e strettamente esoterici (tutti da acquisire – ovvero da approfondire – tra l’altro nel mio caso) mentre annoveravo, nel discorso fatto, come “non positiva ed oscura” l’associazione con la natura della falena…

Il discorso esoterico ed alchemi m’interessano particolarmente, ammetto, ma mi terrei ancora entro termini e valutazioni prettamente naturali, che possano aprire a rapporti anologici intorno ad una differenza spiccata tra il mondo metamorfico della Falena (che nonostante aver compiuto in sè la trasformazione finale, passando dallo stadio di larva a quello pupale e finalmente alare, vive nelle tenebre alla ricerca disperata della luce), confrontato con quello della Farfalla che si apre totalmente alla luce solare e i colori della natura, godendo persino del sapore del polline dei fiori.

Ad ogni modo, vorrei postare il seguente resoconto del gioco dell’Ouroboros (una reinterpretazione alchemica del “gioco dell’oca”; senza nulla togliere alle spiegazioni specifiche rilasciate da Diogenonn), per rendere meglio il mio stesso pensiero al riguardo:

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CASELLA 46
Immagine: Falena, con disegno a forma di Occhi sulle Ali.
Nome della Casella: Falena
Simbolo Aggiuntivo: «Saturnia Pavonia»
Abilità speciale: si torna alla casella 6

Significato dell’Immagine, Nome della Casella e Simbolo aggiuntivo: la farfalla raffigurata in questa casella è una Falena della famiglia dei Saturnidi: la bella e seducente Saturnia Pavonia. Il suo nome scientifico evoca sia il Dio Saturno, Signore della prossima Porta, che la Fase alchemica della Cauda Pavonis, così chiamata per il manifestarsi dei 7 colori dell’Iride durante il processo. La comparsa di occhi brillanti, simili ai disegni variopinti delle piume dei Pavoni, indica secondo alcuni autori, che la nostra Opera sta procedendo bene, mentre per altri, che il nostro lavoro se ne è andato in fumo e dobbiamo ricominciare tutto da capo (1). Nel primo caso, ilsimbolo del Pavone viene considerato equivalente a quello della Fenice che risorge dalle sue ceneri, perché l’Alchimista ha felicemente aperto il suo Occhio Interiore ed è riuscito a riunire nella sua Anima la totalità di tutti i colori ottenendo la perfetta Luce bianca della Consapevolezza. Nel secondo caso, siamo giunti impreparati alla Visione dell’Uno e Molteplice, e invece di coglierne l’Armonia Essenziale, ne abbiamo ricavato solamente l’illusoria impressione di 1000 Forme confuse e dissonanti. I caratteristici grandi occhi aperti, disegnati sulle ali della Saturnia Pavonia (2), ribadiscono la possibilità di riuscire a vedere oltre l’apparenza o di restare temporaneamente storditi da una visione ipnotica ancora troppo potente per le nostre capacità comprensive (3). Nell’immaginario collettivo questo tipo di farfalla è famosa proprio per la sua tendenza a confondere la vera luce con quella artificiale e falsa, rischiando di bruciarsi le Ali (4).

Abilità speciale: non si può arrivare così lontano per i motivi sbagliati, ma strada facendo l’orgoglio e l’esaltazione possono prendere il sopravvento senza che ce ne accorgiamo. Se questo accade, chi si ferma in questa casella non può proseguire oltre, ma deve tornare alla Casa del bozzolo, pè imparar da capo le leggi di Nostra Signora Natura.

NOTE:

1) Vedi: Cauda Pavonis

2) L’immagine degli occhi aperti è tipica di alcune Kylix greche, ma si trova dipinta anche sulle ali di Vanth, Demone femminile, etrusco, dell’oltretomba e sui sarcofagi delle mummie egiziane, per permettere all’Anima del defunto di guardare fuori (vedi CHRISTIAN STURTEWAGEN, Geroglifici Svelati, Roma, Sas Effelle Editrice, 1987 pp. 109 – 111.)

3) Cfr. Parcifal alla corte del Re Pescatore.

4) Cfr. il mito di Icaro.
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