Che piacere leggerti anima critica e come avrai capito qui si disquisisce di Farfalle e Falene…
Spesso nella notte ho visto delle falene bellissime dai colori stupendi. Le ho viste anche volteggiare vorticosamente vicino ad una luce dalla quale sono attratte. Leggendo poco sopra non necessariamente mi sono ritrovato nella scelta di Kohan che opta per la positività della farfalla rispetto ad una presunta negatività della falena: il solito contrapporsi fra bene e male (?).
Ad esempio, la falena l’ho ritrovata nella poetica degli arabi e dei primi poeti (Jacopo da Lentini e altri) della duecentesca scuola siciliana, come pure negli alchimisti, e per loro, e sinceramente anche per me, quest’ultima nell’immolarsi nel fuoco da cui è inesorabilmente attratta rappresenta la volontà di chi vince la paura dell’ignoto e procede oltre nella conoscenza.
Il buio è incerto e insicuro per chi non ha un’ancora da gettare nel mare in tempesta della vita ove predomina la profanità, la necessità e la contingenza. Noi miriamici l’aggancio ce l’abbiamo…
Mi piace a questo punto condividere con tutti i naviganti, ai quali rivolgo un pensiero fraterno, la poesia “Beato Desiderio” di Goethe che fa riferimento proprio alla falena:
Non ditelo a nessuno, solo ai saggi,
Perché la folla subito schernisce,
La cosa viva io lodo che si strugge
E la morte nel fuoco concupisce.
Nelle notti che amore ti ristora,
In cui tu generato generasti,
Un fiato estraneo ti sorprende e sfiora,
Mentre la cera splende senza fasti.
A lungo più non puoi tu rimanere
Avvolto nelle tenebre dell’ombra,
Nuova brama ti prende di volare
In alto, su, e più alta unione adombra.
L’infinita distanza non ti è nulla,
Ecco che giungi a volo affascinato,
Finché avido di luce tu, farfalla,
Nella luce sei da ultimo bruciato.
E fino a che tu questo non avrai,
La fiamma che ti dica: Muori e sii!
Sarai solo un viandante pien di guai
Sopra l’oscura terra e i suoi addii