Buongiorno carissimi. Ho letto con attenzione le riflessioni sul facilitatore.
Metto fuori analisi quello che ha la pretesa di far “espandere la coscienza al fine di trasformazione globale” (che mi suona più
come forma di plagio mentale!)
Rifletto invece sul post di Mandragola, sull’insegnante facilitatore. Ebbene si, credo, dopo anni di sperimentazione sul campo, che oggi più che mai, il docente abbia il ruolo di dipanare le difficoltà psicologiche, le incertezze, favorendo l’autoconsapevolezza ed una migliore salute mentale. Le condizioni della società, ed in particolare della famiglia sono fragili, spesso assenti. I giovani cercano, anzi, nell’insegnante un riferimento per avere certezze, uno che faciliti il percorso della crescita. Va da se che il docente miriamico è doppiamente facilitatore, rispettando la personalità, amando senza invadenza,soprattutto rispettando e cercando di capire con una presenza vera. Quando tutto ciò viene a mancare da adulti si ci imbatte in una illusione pericolosa, cioè quella di aver bisogno di un “transpersonale” e lì…che la Myriam la mandi buona!
Ieri sera vi ho pensati, avevo in mente di raccogliervi vicino al camino e raccontarvi una cosa…poi stamattina questa storia del “contrafforte” umano, ha rapito la tastiera.
Ma in un modo , o nell’altro sono stata con voi
Un fraterno abbraccio