Rispondi a: I Luoghi del Sacro, della Magia e della Tradizione ermetica

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tanaquilla9
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Stamattina passeggiando lungo le sponde del Lago d’Averno (Pozzuoli) non ho subito capito cosa stesse accadendo a branchi di piccoli e grandi cefali. Questi, quasi allineati in file ordinate, si dirigevano verso la riva, alzando la testa dall’acqua e boccheggiavano a bocca spalancata, come affamati d’aria. Poi qualcuno mi ha detto che capita nei mesi di Novembre e Gennaio che l’attività vulcanica sottostante l’acqua del lago si risvegli provocando emissioni di fumarole, le quali, complice il freddo, fanno condensare più velocemente l’idrogeno solforato in superficie, creando un ambiente anossico per i pesci. Se tale attività perdura le acque del lago divengono giallastre colorate dallo zolfo. L’Averno è salato perché collegato al mare vicino da un canale ed è – come si intuisce – la bocca di uno dei tanti crateri dei Campi Flegrei. Duemila anni fa fu chiamato Averno, lago senza uccelli, perché le esalazioni solforose del vulcano molto più attivo che non oggi, li uccidevano e questi evitavano di volare sul lago. Omero ne fece la sede del popolo oracolare dei Cimmeri, forse Opici Fregrei, ricordati anche da Plinio e Strabone. Certo stamattina ho capito perché un lago apparentemente pacifico, quasi idilliaco, possa essere divenuto nell’antichità un mito delle forze più profonde della Madre Terra. “Una spelonca profonda, protetta da un cupo lago e dalle tenebre dei boschi, sopra la quale nessun volatile poteva impunemente avventurarsi ad ali spiegate”:così ne scrive Virgilio ideandolo quale porta degli Inferi, regno della Regina Persefone e di Ade.

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