Carissimo Daniel, non sono molto d’accordo su un passaggio. Sono in linea sul rispetto sulle regole , su altri rispetti e ruoli diversi, tipo docente e formatore, che pur essendo il formatore egli stesso docente, in quel momento svolge una funzione. Ho imparato nella navigazione del lavoro che il formatore deve partire da altro presupposto, cioè fornire ciò che lui ha sperimentato e ha voglia di comunicare all’esperienza altrui.
Anche se pagato per farlo e necessitante di esiti, l’atteggiamento, secondo me deve essere sempre equidistante dal ruolo.
In parole povere fornisce metodi, esperienze, modalità di laboratorio (non dimentichiamo sue, quindi non sarà mai verità assoluta) perchè lo studente abbia una qualità maggiore dal suo professore. L’offerta deve essere di rispetto per il formatore nei confronti di chi lo paga, per l’onestà che noi mai dimentichiamo, ma sempre libera per chi riceve di essere dentro o a metà del cerchio; come spesso si dice da noi…”peggio per te se non lo vuoi”
Imporre “compiti per casa” mi suona molto male e a me che amo la creatività e il rispetto delle libertà, credo che la tolleranza e l’equidistanza paghi molto meglio del controllo ravvicinato.
Detto questo, io i compiti li avrei fatti, ma separatamente, avrei parlato con te. Credo che si debba sempre crescere insieme: coach e chi è di cocc !
Buonagiornata a tutti