Cara Tanaquilla9, in effetti proprio un paio di giorni fa ho letto “Il prologo del pazzo” edito nell’ultimo numero dell’IBIS,(copia originale del 1950) e mi è sembrato attinente al tema per l’ironia che spesso ha contraddistinto gli scritti del M. Kremmerz, nel suo stile a tratti bonario anche nell’affrontare argomenti impegnativi. Del resto, specie quando fece fronte alle tante critiche che all’epoca sappiamo Gli furono rivolte da polemisti o “addetti ai lavori” usò spesso l’ironia per ridimensionarle e mettere in “garbato ridicolo” certe strampalate tesi, senza peraltro mai mancare di rispetto. Credo che anche questo approccio ci debba essere di lezione in questi tempi in cui l’astio e la protervia permeano le discussioni. Nel ’68 c’era lo slogan “Una risata vi seppellirà” che dette la misura (purtroppo quasi persa) di come il senso del ridicolo sia una altra manifestazione di intelligenza… e dello spirito italico.
La figura del Pazzo dei Tarocchi non è per me di facile comprensione (e non solo quella…) per cui ben venga di scriverne e confrontarci.
Un fraterno saluto.