Proseguendo l’interessante post di WIVA c’è da dire che a Pisa la Scuola S.Anna (sezione della Scuola Normale Superiore) è uno dei principali centri di ricerca sull’elettrostimolazione nei pazienti affetti da lesioni del midollo spinale in cui si ha un danneggiamento dei fasci nervosi che corrono lungo la colonna vertebrale a seguito di traumi ma anche di infezioni o processi tumorali. A seconda del punto colpito si possono avere ripercussioni più o meno gravi sul corpo, ma nella maggior parte dei casi la lesione comporta la perdita della capacità motoria che può riguardare solo gli arti inferiori (paraplegia) o comprendere anche quelli superiori (tetraplegia).
La stimolazione elettrica spinale consiste nell’impianto sottocutaneo a livello di midollo spinale di uno stimolatore elettrico (costituito da una serie di elettrodi) che eroga una corrente elettrica continua a bassa intensità nei nervi spinali inferiori, imitando i segnali che il cervello trasmette normalmente per avviare il movimento.
iI midollo spinale, sotto questo stimolo, riattiva la rete neurale per controllare i movimenti muscolari diretti e, cosa ancor più sorprendente, riattiva anche i circuiti neurali adiacenti dormienti.
La stimolazione elettrica ha effetti positivi non solo sulla capacità motoria ma anche sullo stato generale di salute dei pazienti come l’aumento della massa muscolare e la regolazione della pressione arteriosa, non ché una riduzione dello stato di affaticamento e significativi miglioramenti nel tono dell’umore.