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tanaquilla9
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Il trovare, da parte di Bell, o di altri medici della Schola, alcune conferme scientifiche a quanto lo stesso Kremmerz invitava a cercare, è uno stimolo per tutti. Dobbiamo essere assolutamente convinti che quanto si fa nel contenitore miriamico o al di fuori di esso, ma da miriamici, è il frutto della strutturazione in cerchi concentrici della Schola e della Sua impostazione iniziatica e gerarchica. Di tanto abbiamo continue prove. La Ns. Catena consente a tutti di crescere; quindi se l’Hermes tocca uno di noi anche gli altri ne beneficeranno; se uno si attiva si avranno effetti positivi sull’altro. Ed è una cosa mirabile e giusta che forse nessun altra scuola possiede. Porsi razionalmente di fronte ad un quesito è un primo, ma indispensabile passo: come sappiamo dal metodo ermetico ogni aspetto va sempre inquadrato nel suo contesto storico, scientifico, ecc. Poi si va avanti e si cerca conferma nella propria esperienza e sperimentazione, sempre come numeri attivi della Catena miriamica. E così avanti…
Il discorso sull’occhio, porta d’ingresso di virtù terapeutiche, è molto intrigante. Mi ha ricordato un brano in “Un secolo di Missione”, del M. Kremmerz (pag. 297 e seguenti) in cui parlando di cabala, scrive: “L’occhio dell’uomo, come dagli antichi pei volgari fu detto, è la finestra dello spirito umano. Nell’occhio v’è un occhio e nel fondo di questo tu, ben mirando, troverai un punto luminoso che è il terzo foro del maggior occhio del corpo bestiale… se Jehova non ti aprì il foro ultimo dei cerchi concentrici degli occhi nell’occhio, tua scienza e tua filosofia non arriverà giammai a mutar un fil di paglia in ferro e il ferro in pagliuca di oro”.

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