Nel Sito della Schola nella Parola al Taumaturgo all’interno della Terapeutica Hermetica della S.P.H.C.I. di Giuliano Kremmerz tra sperimentazione ed empirismo viene riportato che il Maestro si interrogava: “Dove si fanno, in qual paese del mondo studi della storia dell’antica medicina anteriore a Ippocrate che siano immuni dal pregiudizio che tutti i templi di Esculapio non erano che conventicole di imposture sacerdotali? Eppure non una voce si è levata, nella storia dell’oculistica per esempio, a richiamare l’attenzione dei nostri contemporanei sull’uso sacerdotale di aver serpenti che leccavano la cornea dei malati e ridavano la vista…”.
Come accennato in precedenza, sotto la stimolazione di alcuni Fratelli e Sorelle durante l’ultimo incontro per l’Agape, ho trovato l’argomento molto intrigante e ho cercato, alla luce delle conoscenze scientifiche attuali, di comprendere i meccanismi alla base di quanto riportato. Nel veleno dei serpenti c’è Il Nerve Growth Factor (NGF) che è una molecola capostipite di una famiglia di neurotrofine; identificato prima in un tessuto tumorale e in seguito nella ghiandola salivare di roditori e nel veleno di serpenti da Rita Levi-Montalcini nel 1948 (che per queste ricerche ha ricevuto il premio Nobel per la Medicina nel 1986) ha azione trofica e differenziativa sui neuroni del sistema nervoso periferico e centrale. E’ prodotto in molti tessuti di mammiferi, uomo compreso.
La scarsa capacità del NGF di attraversare la barriera ematoencefalica e di diffondere attraverso il parenchima cerebrale rappresenta la principale limitazione alla possibilità di sfruttare le azioni neuroprotettive e rigenerative del NGF per ostacolare il processo neurodegenerativo cerebrale nelle patologie umane. La somministrazione di NGF in forma di collirio nell’uomo ha dimostrato l’efficacia terapeutica del NGF veicolato attraverso la via oculare. Dalla superficie oculare il NGF è in grado di arrivare alla retina ed al nervo ottico e di attivare le strutture primarie del sistema visivo e molti nuclei cerebrali del sistema libico, inclusi l’ippocampo, la corteccia frontale e l’ipotalamo. La capacità del collirio NGF di indurre il recupero del danno strutturale cerebrale e contrastare il deficit cognitivo è quindi il risultato di un’azione sulle diverse componenti neurali del cervello che, anche in condizioni patologiche, sono in grado di rispondere alla neurotrofina attivando i meccanismi di sopravvivenza, modulazione e differenziamento che concorrono alla neuroprotezione dei neuroni maturi, alla neurogenesi ed alla ristrutturazione del tessuto cerebrale. Tutto ciò apre importanti prospettive terapeutiche per la cura del M. di Parkinson, M. di Alzheimer ecc. Inoltre dati clinici e sperimentali recenti suggeriscono che l’NGF possa giocare un ruolo importante nella protezione della miocellula del Miocardio in condizioni di ischemia. L’NGF in condizioni fisiologiche è presente sulle cellule sia del segmento anteriore che posteriore dell’occhio in varie specie animali incluso l’uomo. L’NGF è coinvolto in numerose funzioni della fisiopatologia oculare e ha un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi cellulare della superficie oculare e della retina. Recenti studi hanno confermato gli effetti terapeutici neuroprotettivi e neurorigenerativi dell’NGF, somministrato in collirio, in numerose patologie degenerative oculari anteriori come Ulcere Corneli Neurotrofiche che posteriori come il Glaucoma e Maculopatie. Nel 2018 l’AIFA, che è l’organo che autorizza la produzione farmaceutica di determinati farmaci, ha autorizzato la messa in commercio in collirio dell’NGF che guarisce la Cheratite Neurotrofica che, anche se rara, è una malattia invalidante per l’0cchio che fino a ieri era priva di qualsiasi cura e nei casi più gravi veniva risolta chiudendo con sutura le palpebre dell’occhio; l’effetto terapeutico è quasi immediato e la guarigione è molto rapida. Il Maestro fa riferimento alla saliva e non al veleno dei serpenti molto probabilmente perché in essa le Neurotossine presenti nel veleno, che è una saliva modificata, sono molto diluite e non creano danni all’organismo ricevente pur mantenendo la giusta concentrazione terapeutica dell’NGF.
Devo dire che questi risultati, quasi sbalorditivi, dimostrano ancora una volta che il Maestro Kremmerz e l’antica Tradizione Sacerdotale di cui si è fatto tramite in tutti i suoi rimedi terapeutici hanno sempre avuto ragione. Da tutto ciò per l’aspirante Terapeuta Hermetico emergono una serie di domande e considerazioni che affronteremo in un prossimo post spero con la partecipazione di tutti voi.
Un Fraterno Abbraccio a tutti