La dichiarata “mancanza di contatto con l’Ordine” da parte del Circolo Virgiliano di Roma, come riportato da Tanaquilla, suona come una stridente contraddizione con la presunta completezza “nella forma e nella sostanza” della rituaria terapeutica ed isiaca vantata da esponenti dello stesso Virgiliano. La contraddizione è evidente: in mancanza del contatto, chi può dare la garanzia dell’effettiva completezza, ma soprattutto dell’efficacia della rituaria, se è proprio tale “contatto” che ne legittima la validità iniziatica e la virtù d’azione?
Ma tant’è, di esempi di distorsioni interpretative e di manipolazioni perpetrate a proprio uso e consumo ve ne sono ormai a iosa nell’ambiente sedicente “kremmerziano”, evidentemente tutte frutto della velleitaria presunzione, come giustamente osserva Diogenonn, di poter operare al di fuori del dettato della mai revocata Pragmatica Fondamentale. Pur a voler lasciare da parte le vicende del Circolo Virgiliano, definitivamente chiarite nella Pietra Angolare Miriamica, CEUR – o quello che ne è rimasto – è forse l’esempio più lampante di tale andazzo: non è bastato che l’erede di quella grande mistificazione iniziatica e storica, basata su un presunto lascito che mai avrebbe potuto esistere, chiudesse i battenti – e forse, anzi senza forse, una parola chiarificatrice sarebbe stata eticamente doverosa – perché la cosa andasse in esaurimento. Invece no: personaggi allora privi di un qualsivoglia ruolo si sono poi improvvisati “presidi” e addirittura “maestri iniziatori”, illudendo e deviando, quindi prevaricando, coloro che con essi venivano e sarebbero venuti in contatto.
Eppure non sarebbe stato difficile intravedere, pur in tanta confusione, la via giusta e decidere per l’unico percorso autenticamente iniziatico e ortodosso: bastava – e dovrebbe bastare ancora oggi – essere amanti disinteressati della verità e non interessati cultori della propria immagine. Chi scrive ne è certo per esperienza vissuta in prima persona: la Miriam è prodiga di Bene per chi Le si affida con sincerità di intenti.