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tanaquilla9
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Chiedo venia se passo dai nostri cari Monti Sibillini ad altra località che mi è tornata alla mente. Parlo dell’isola di Malta visitata qualche anno fa per i suoi templi megalitici. Le isole dell’arcipelago maltese, che distano dalla Sicilia solo 95 km (Gozo, Comino, Cominotto e Filfla) custodiscono su un territorio abbastanza ristretto una straordinaria concentrazione di siti megalitici, dai disegni architettonici così particolari e fra loro uniformi da rappresentare un unicum nella preistoria mediterranea. I templi risalgono al Neolitico, la loro costruzione inizia nel 5000 a.C., la loro fattura coniuga meravigliosamente aspetti pratici e funzionali a quelli concettuali e ideali. Le decorazioni bellissime sono spirali, meandri, animali, stelle.
Ne descrivo due vicini, orientati a sud-est, Hagar Qim (da cui proviene la Venere di Malta) e Mnajdra, che affacciano sul mare, di fronte all’isolotto di Filfla, e sono inseriti in uno scenario incantevole, specie al tramonto, quando i monoliti si tingono d’oro e di rosa (alcuni pesano 20 tonnellate e sono alti 5 mt.). Ricordo ancora l’atmosfera pacifica e sacrale che li pervade, che sospende il tempo, che induce rispetto e fa pensare all’età aurea della Madre. Di fatto notissime sono le statue femminili, alcune colossali, provenienti da Malta, né sono state trovate fortificazioni difensive, o armi particolari oltre quelle per la caccia, come fa notare la Gimbutas.
Il primo dei templi è composto di diverse stanze circolari con altari ed elementi ornamentali. Si tratta sempre di costruzioni con pareti curvilinee. A 500 mt. di distanza, il secondo, con pianta a trifoglio, si compone di 3 edifici distinti. Fra questi, quello meridionale è costruito in modo tale da essere attraversato all’alba dai raggi solari durante gli Equinozi che, passando dall’ingresso, illuminano un punto preciso dell’altare. Durante i Solstizi invece il sole entra nel tempio e illumina una grande pietra a destra dell’altare in inverno, altra a sinistra dell’altare in estate.
Si pensa che quelle antichissime genti avessero grande interesse per l’astronomia e i cicli solari, lunari e stellari. Ad esempio un frammento di vaso ivi trovato è inciso con una ruota solare, mentre un grande blocco di pietra trovato nel tempio di Tal-Qadi è decorato con molteplici stelle ad otto punte e un crescente lunare. Vi sono poi megaliti che hanno una serie di buchi che si pensa fossero usati per l’osservazione dei corpi celesti. L’area intorno ai templi è densa di reperti e si riceve l’impressione che la vita nel circondario fosse pulsante: cave, cisterne, approdo marino, resti di villaggi. Sono testimonianze preziose che non dimentico e che spero di poter rivedere un giorno.

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