Ti porgo anch’io il benvenuto fra noi, Alessandro. La ripresa delle nostre escursioni e il ritorno alla Piana di Castelluccio in fiore, come ha scritto Admin Kremmerz, dopo gli ultimi eventi, mi fa felice. Ammirare la fioritura di Castelluccio è una esperienza notevole. Grazie alla diversa combinazione degli elementi, sole, pioggia, freddo, caldo, umidità, siccità, la fioritura anticipa o ritarda, intensa esplode o dimessa si contiene, mai ripetendosi e sempre sorprendendo. Madre terra idea una diversa architettura ogni anno. Margherite, papaveri, violette, genzianelle, asfodeli, narcisi, fiordalisi, che spuntano fra i fiori di lenticchia, mescolano luci, ombre e colori in cangianti geometrie. L’intero altopiano è una grande tavolozza di colori, un manto cromatico che si stende a perdita d’occhio. Immergervisi è una intensa emozione perché pare di esser compresi in una grande opera d’arte, di far parte di una unica tela interattiva che possiede una sua capacità comunicativa: ti ritrovi a ronzare felice fra i piccoli sentieri battuti del Pian Grande o del Pian Piccolo e del Pian Perduto.
Anche io, come te e come molti altri, la prima volta che sono salita sulla Sibilla, su per la cresta, ho avuto la sensazione di camminare su un tempio.E da allora, anche se non è sempre stato facile, perché, come ha scritto Diogenonn, l’energia sibillina ti mette a nudo, e provi quasi un timor panico, sono e siamo tutti rimasti amanti dei luoghi sibillini.