Istantaneamente, sulla scia delle considerazioni di Ondina, mi è venuto da pensare che nel caso di una sperimentazione collettiva possa agire un fattore diverso a supplire alla fiducia nel medicinale: la fiducia nel gruppo. Insomma qualcosa del genere “a-Natale-siamo-tutti-più-buoni” che, pur nella consapevolezza della finzione, nondimeno cambia l’atmosfera del contesto inducendo un cambiamento REALE nella disposizione e, forse, anche nella chimica dell’organismo.
Possibile, no?
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Questa risposta è stata modificata 7 anni, 1 mese fa da
catulla2008.
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