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wiwa70
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Riporto due notizie scientifiche interessanti: la prima sulla scoperta di un batterio detto C. Metallidurans, riesce a “digerire”composti metallici tossici e a prosperare, producendo come effetto collaterale minuscole pepite d’oro. La scoperta è stata effettuata da un team dell’Università di Monaco in Germania, i quali hanno approfondito i processi molecolari che avvengono all’interno di tale batterio. Esso ha la forma di un bastoncino, vive in terreni ricchi di numerosi metalli pesanti, che degradandosi rilasciano nell’ambiente metalli tossici e idrogeno, e se un organismo decide di vivere in queste condizioni, deve trovare il modo di proteggersi dalle suddette sostanze tossiche. Ed è proprio questo che il batterio ha imparato a fare: ingerisce i metalli tossici ed espelle quelli ne potrebbero minare la propria sopravvivenza, attraverso un processo chimico, che gli consente di depositare piccolissime pepite d’oro. Esso è indicato come oro secondario e una volta conosciuto il ciclo completo del batterio, in futuro se ne potrà produrre in modo biologico senza l’uso del mercurio. Questa notizia mi ha colpito,in quanto ho sempre pensato all’oro come un materiale ‘sublime’ di prima scelta e mai come uno scarto biologico! La seconda scoperta è sull’esistenza di un gambero marmorizzato che si clona da solo e potrà aiutare a capire meglio come combattere i tumori. Infatti di questo crostaceo esistono al mondo solo dei cloni, provenienti da un’unica femmina, in quanto è l’unico crostaceo in grado di effettuare un processo di riproduzione asessuata. La storia di questa specie è singolare: è un parassita che si diffonde asessualmente mettendo a rischio l’ospite, pare che sia il risultato di un ‘errore’ umano, è bastato mettere due tipi di gamberi diversi nello stesso acquario! Le uova infatti non hanno la necessità di essere fecondate e le femmine di questa specie possono diffondersi senza maschi e tutte le femmine del gambero marmorizzato hanno la stessa struttura genetica. Essi infine hanno mostrato una grande adattabilità a tutti i tipi di ambienti, grazie ai meccanismi epigenetici che fanno da interruttori dei geni. Per questo suo comportamento è stato omologato al meccanismo dei tumori…gli esperti si stanno chiedendo quale impatto possano avere i fattori ambientali sulla regolazione genetica ed epigenetica. Tutto questo sarà importante in quanto finalizzato a capire lo sviluppo dei tumori e aprire nuove strade future sui trattamenti delle patologie gravi ma sicuramente i Fr e Sr medici potranno meglio integrare la notizia un caro saluto a tutti i naviganti

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