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mandragola11
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Pensando ai luoghi del sacro anch’io non posso che partire testimoniando il mio incontro con i Monti Sibillini, nelle esperienze vissute con Progetto Elissa e il Maestro M.A.Iah-Hel, nonostante mi sia difficile sceglierne una fra le tante, non solo significative e belle, ma intense, davvero molto intense.
I Sibillini sono luoghi antichissimi, rimasti per certi versi meno contaminati, dove la saggezza popolare come raccontava Diogenonn ha talvolta la voce delle donne anziane dalla tempra di Sibille che non vogliono abbandonare queste terre. Si percepisce già lungo il tragitto che il luogo ha una conformazione particolare, viva, carica di energia; le montagne si stringono intorno ai due maestosi sposi, la Vetta della Regina Monte Sibilla e la Vetta del Re Monte Vettore che si uniscono lungo l’asse Nord-Sud della Catena fra Umbria e Marche.
Per andare su Monte Sibilla si passa dal paesino di Montemonaco, dove ad accoglierci è il morbido profilo di donna sdraiata rivolta al cielo che il crinale di Monte Sibilla forma unendosi a Monte Zampa; poi, lasciato il borgo alle spalle, si prosegue lungo la strada che a un certo punto diventa sterrata salendo in quota al rifugio “Sibilla”, sul versante rivolto all’Adriatico visibile nelle giornate limpide.
Dal rifugio si dipartono diversi sentieri che conducono alla cima, ora accessibile solo a piedi, e forse nemmeno, date le conseguenze del terremoto, ma quando facevamo le prime escursioni si poteva ancora fare l’ultimo tratto con un fuoristrada; da lì si proseguiva a piedi sino alla Corona, il suggestivo anello roccioso che conferisce alla montagna la caratteristica forma a pan di zucchero.
Quando si arriva alla fine della strada si cominciano a riconoscere a seconda delle angolature le fattezze femminili (a tratti androgine) con cui la Sibilla viene appellata e riconosciuta: già dalla selletta la si vede come una Lupa; poi, salendo lungo dei veri e propri gradoni di roccia (come di tempio) pare una sfinge egizia; ma, spostandosi ancora appare anche con un’aquila come copricapo; infine, avvicinandoci ulteriormente ecco i 3 volti citati da tanaquilla9, perfettamente visibili, rappresentanti le tre età: la giovane, la matura, la vecchia.
Quanto verismo in queste bellissime immagini scolpite nella roccia!
“I Volti di pietra della Matriarchia” riferito a Monte Sibilla è uno dei titoli dei libri, seguiti ai lavori di Convegni, Tavole Rotonde, Seminari, Laboratori e iniziative varie, a cui ho partecipato, che Progetto Elissa e l’Editrice Miriamica hanno dedicato alla Sibilla, eco di un Femminile arcaico e originario, impresso dalla Magna Mater in questi luoghi.
Personalmente, osservare queste immagini nelle rocce e poter riflettere sulle parole del Maestro che ci ha guidati in questo approccio, che ci ha aiutati a riconoscere un quid intelligente nell’aggregazione delle molecole di questa Montagna, ritenuta da millenni sacra, ancora oggi è fonte di ricerca e di anelito, per me sostanziale, nella Matriarchia di Miriam della Schola.
Testimoniarlo in questo Forum è per me un bene, ed è una condivisione importante.

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