Rispondi a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

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ippogrifo11
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Molto bene, Diogenonn!
“Essere prima tramiti e infine elaboratori di luce e salute”. Messa così in evidenza, la successione di due condizioni, di due distinti quanto non confondibili stati dell’essere, la prima propedeutica e necessaria all’avvento della seconda, scioglie – credo in via definitiva – l’equivoco che mi pare stesse prendendo corpo attraverso alcuni post circa la possibilità di trasferire o “appiccicare”, come era stato detto, il proprio principio vitale all’ammalato che ne è deficitario. L’esser tramiti, fino a che non sia stata acquisita, per effetto di un percorso evolutivo concretizzato in atto, la seconda delle due condizioni di cui sopra, è garanzia per lo stesso ammalato che si rivolge alla Miriam, non consentendo che a uno stato di squilibrio conclamato nella manifestazione della patologia vengano “appiccicati” quelli più o meno palesi propri a chi è in itinere, per quanto tendente a uno stato di integrazione ancora di là da realizzarsi (non per nulla è fatto assoluto divieto, al miriamico, il contatto diretto con l’ammalato attraverso imposizioni di mani e quant’altro).
La Tradizione Iniziatica autentica, come quella confluita nella Miriam ortodossa, nulla lascia all’improvvisazione o alle personali iniziative, nel mentre concede a tutti di sperimentare e verificare con mano quanto la costruzione progressiva del Bene, proprio e altrui, non stia nel perseguimento di un ideale astratto ma nella messa in atto di volontà concrete, esplicantesi mediante atti altrettanto concreti e scelte coerenti con la finalità liberamente abbracciata.
Un saluto e l’augurio di buona giornata a tutti i naviganti.

  • Questa risposta è stata modificata 6 anni, 2 mesi fa da ippogrifo11.
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