Non credo vi sia relazione tra la visualizzazione intesa come figurazione mentale di un oggetto scelto, che risulti cioè la fotografia mentale dello stesso (come l’immagine curativa nella terapeutica ermetica), e questo fenomeno denominato pareidolia. Mi sembrano due cose diverse.La prima è frutto dell’esercizio, la seconda non impone sforzi di sorta. La prima tende a riprodurre la cosa precisa che si conosce e che si è scelta. La seconda trae da un macchia, o da altro su una qualunque superficie, o da una nuvola in cielo una forma che ricorda una immagine conosciuta, senza determinazione di volontà. Mi pare che la prima operazione sia attiva, la seconda passiva.