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BELL
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Ricollegandomi al post di Catulla laddove riporta la voce presa da Google che la probabilità di uguaglianza di due impronte digitali sarebbe pari a 1 su 50.000 vorrei chiarire la situazione attuale.
L’Associazione Americana per l’avanzamento delle scienze (Aaas) in un report analizza il metodo in cui attualmente vengono analizzate le impronte e soprattutto confrontate con altre; emergerebbe il quadro di un sistema con alcune falle. Di fatto dunque non c’è più la certezza che ad un’impronta possa corrispondere un’identità: “Non si può affermare che le impronte latenti possano essere associate a un unico individuo con una precisione del 100%”.
A sostenere questa tesi è anche Mike Silverman, esperto che ha introdotto il primo sistema di rilevamento delle impronte digitali automatizzato per la polizia metropolitana inglese.
Inoltre afferma Silverman non è possibile dimostrare che non esistono due impronte digitali esattamente uguali:”Potrebbe trattarsi di un caso raro, come vincere una lotteria. E’ un evento improbabile, eppure accade ogni settimana”, ha concluso l’esperto.
In sintesi scientificamente non possiamo dimostrare con certezza che ognuno ha la sua specifica impronta digitale ma è altresì non dimostrabile che esistano due individui con la stessa impronta digitale e comunque se anche ciò avvenisse non c’è il dato di 1:50000.
Un abbraccio

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